Sul sito di Poynter Institute, che ha lanciato la International Fact-Checking Network (IFCN) di cui fa parte anche Open, si legge:
L’IFCN ha ricevuto finanziamenti dalle seguenti organizzazioni: … Dipartimento di Stato americano, National Endowment for Democracy… Open Society Foundations…
[L’IFCN] supporta i fact-checkers attraverso il networking, lo sviluppo di capacità e la collaborazione
—Poynter
Praticamente scopriamo dopo anni che i fact-checkers “imparziali e affidabili” che avevano militarizzato Facebook in Italia (contribuendo a farci bannare) erano collegati al sofisticato sistema di soft-power degli Stati Uniti.
Nel frattempo rinnoviamo la domanda a Puente & Amici: per caso avete a che fare anche con USAID? Per caso quel “Dipartimento di Stato americano” qui sopra sarebbe USAID?
Tramite ComitatoDonbass
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USAID ha spinto quasi mezzo miliardo di dollari (472,6 milioni di $) attraverso una ONG segreta finanziata dal governo degli Stati Uniti, “Internews Network” (IN), che ha “lavorato con” 4.291 organi di stampa, producendo in un anno 4.799 ore di trasmissioni che hanno raggiunto fino a 778 milioni di persone e “formando” oltre 9000 giornalisti (dati del 2023). IN ha anche supportato iniziative di censura sui social media.
L’operazione rivendica “uffici” in oltre 30 paesi, tra cui uffici principali negli Stati Uniti, Londra, Parigi e sedi regionali a Kiev, Bangkok e Nairobi. È guidata da Jeanne Bourgault, che si paga 451.000 $ all’anno. Bourgault ha lavorato presso l’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca nei primi anni ’90, dove era responsabile di un budget di 250 milioni di $ e in altre rivolte o conflitti in momenti critici, prima di passare formalmente da sei anni a USAID a IN.
La biografia di Bourgault e quelle delle altre persone chiave e dei membri del consiglio sono state recentemente rimosse dal sito Web [ https://internews.org/people/jeanne-bourgault/ ], ma rimangono accessibili su archive.org. I registri mostrano che il consiglio è co-presieduto dal securista democratico Richard J. Kessler e da Simone Otus Coxe, moglie del miliardario NVIDIA Trench Coxe, entrambi importanti donatori democratici. Nel 2023, sostenuto da Hillary Clinton, Bourgault ha lanciato un fondo IN da 10 milioni di dollari presso la Clinton Global Initiative (CGI). Anche la pagina IN che mostra una foto di Bourgault presso la CGI è stata eliminata.
IN ha almeno sei sussidiarie captive (società assicurative per assicurare la dtessa attività contro i rischi) con nomi non correlati, tra cui una con sede nelle Isole Cayman. Dal 2008, quando iniziano i registri elettronici, oltre il 95% del budget di IN è stato fornito dal governo degli Stati Uniti.