Mieli è il Re dell’anno: incolpa la Nato di aver battuto la Nato
Paolo Mieli e la “teoria delle armi infinite” sulla guerra in Ucraina: la Nato saboterebbe sé stessa. Demagogia e strategie mediatiche per evitare critiche.
Paolo Mieli e la “teoria delle armi infinite” sulla guerra in Ucraina: la Nato saboterebbe sé stessa. Demagogia e strategie mediatiche per evitare critiche.
Sul “Corriere”, Vespa racconta le sue “persecuzioni” in Rai, mentre Mieli critica Khan della Corte dell’Aja per aver chiesto l’arresto di Netanyahu per crimini di guerra.
Se gli storici della Seconda Repubblica saranno tutti come Paolo Mieli, le future generazioni crederanno che per “trent’anni (e passa) dall’inizio di Tangentopoli” l’Italia sia stata dilaniata da una “arroventata tenzone tra Politica e Giustizia”, finita “con la Politica a brandelli”.
L’accusa: ha scritto la storia a senso unico, rivalutando il fascismo. Ora che, postumo, esce l’ultimo volume della sua opera, che cosa cambia? Fra celebrazioni mancate, esclusioni dai libri di scuola e difese convinte, affiora una nuova accettazione