Innocenti invasioni | di Marco Travaglio
I media si ingegnano per non chiamare “invasione” l’attacco di Israele in Libano, preferendo definirlo una simpatica “incursione” o una “deterrenza”.
I media si ingegnano per non chiamare “invasione” l’attacco di Israele in Libano, preferendo definirlo una simpatica “incursione” o una “deterrenza”.
Israele mostra forza militare e arroganza morale nel conflitto libanese, vincendo sul campo ma perdendo legittimità internazionale con una brutalità senza limiti.
Travaglio critica Netanyahu per ripetere gli errori del passato con il Libano, ricordando le guerre fallite del 1982 e 2006 che rafforzarono il terrorismo anziché sconfiggerlo.
Israele scatena violenza in Medio Oriente, spinto dall’impunità politica. Hezbollah resiste, e Nasrallah avverte che senza pace a Gaza, il conflitto non si fermerà.
Le esplosioni detonate a distanza sono state “spericolate” e indiscriminate, ha sostenuto l’ex collaboratore della NSA.
Washington afferma di non sapere nulla dell’attacco senza precedenti con pager-bomba, ma il suo sostegno incondizionato l’ha reso possibile
Israele colpisce il Libano con cercapersone esplosivi, causando vittime civili. L’attacco evidenzia l’uso della globalizzazione come arma di guerra.
Israele colpisce il Libano con esplosivi Mossad, causando morti tra civili e bambini. L’Occidente resta in silenzio, complice di un atto di terrorismo di stato.
L’obiettivo dei criminali israeliani è aprire un nuovo fronte in Libano, perpetuando il conflitto senza prove concrete. Con il supporto degli Stati Uniti, Netanyahu e Gallant dichiarano guerra a Hezbollah, mentre le provocazioni di Erdogan e le minacce di Katz aggravano la situazione.