La grazia presidenziale come strumento di silenzio politico
Joe Biden, tra nepotismo e strategia, grazia il figlio Hunter, svelando intrecci tra potere, Ucraina e controllo mediatico per consolidare l’impero globale.
Joe Biden, tra nepotismo e strategia, grazia il figlio Hunter, svelando intrecci tra potere, Ucraina e controllo mediatico per consolidare l’impero globale.
Il dibattito tra Biden e Trump è una spettacolarizzazione sterile che distrae dai veri problemi. L’Italia, importando queste dinamiche, perde autonomia e deve ritrovare una politica estera indipendente.
Biden rappresenta una demenza senile che lo rende ridicolo e pericoloso, mentre Trump manipola la realtà con un narcisismo estremo. Entrambi esprimono una demenza collettiva di faziosità e conflitto egoistico che ha privato i cittadini del potere decisionale.
Nel confronto tra Trump e Biden, Biden è apparso confuso e manovrato, sollevando dubbi sulla guida degli USA e compromettendo la reputazione dell’Occidente.
È la prima volta dal 1988 che il dibattito tra i candidati alla presidenza non viene organizzato dalla “Commission on Presidential Debates” ma direttamente da un network, appunto Cnn, che ha fissato regole molto precise.
Travaglio critica sarcasticamente Biden, definendolo incapace e delirante, con gaffe continue ignorate dai media italiani per non avvantaggiare Trump.
Il procuratore della CPI chiede l’arresto di Netanyahu e leader di Hamas per crimini di guerra. Europa divisa; Biden difende Israele, Italia silente. Tensioni crescenti.