La grande vittoria palestinese
Come la brutalità israeliana ha risvegliato la coscienza mondiale sulla Palestina dopo il 7 ottobre
Come la brutalità israeliana ha risvegliato la coscienza mondiale sulla Palestina dopo il 7 ottobre
Israele scatena violenza in Medio Oriente, spinto dall’impunità politica. Hezbollah resiste, e Nasrallah avverte che senza pace a Gaza, il conflitto non si fermerà.
Ex funzionari militari israeliani, sia attuali che passati, hanno dichiarato che stanno perdendo la guerra a Gaza, mentre Hamas sta vincendo.
Allo stesso modo di quanto accaduto nel 1948, i leader del movimento sionista credono che la storia abbia offerto loro una rara opportunità di realizzare, con una grande operazione, ciò che altrimenti avrebbero potuto ottenere solo attraverso anni di azioni graduali.
Il massacro quotidiano in Palestina prosegue impunito, con Israele protetto dagli USA. Morti, distruzione e indifferenza globale sono ormai la norma.
La Federazione Europea dei Giornalisti e altre 60 organizzazioni chiedono sanzioni contro Israele per le violazioni dei diritti umani e della libertà di stampa.
Netanyahu, con l’uccisione del capo politico di Hamas, rivela la brutalità della sua politica coloniale verso i palestinesi, mentre la verità sul sionismo emerge globalmente.
Il Congresso USA sanziona la CPI per proteggere Netanyahu e Gallant, mentre Israele acquista caccia F-35 dagli USA, continuando i crimini contro l’umanità.
Quando pensiamo che il giornalismo italiano non possa scendere ancora più in basso arriva La Repubblica. Questo fanno per supportare la linea del giornale, linea oscenamente pro-Israele. Poi si lamentano del crollo delle vendite…
Alessandro Orsini a Firenze con Michele Santoro per “Ucraina-Palestina. Il terrorismo di stato nelle relazioni Internazionali”
Rushdie critica Hamas e i progressisti occidentali; Žižek vede le politiche israeliane come causa della radicalizzazione palestinese e chiede il riconoscimento dello stato palestinese.
Gaza sanguina per decenni di oppressione, mentre Netanyahu sfrutta Hamas per giustificare l’occupazione con il supporto e la manipolazione occidentale.
Nikki Haley, figura chiave repubblicana, sostiene la violenza contro i Palestinesi e critica le indagini sui crimini di guerra israeliani, rivelando una crudele realtà USA.
Israele ha bombardato le tende degli sfollati a Rafah, vicino ai magazzini dell’UNRWA. Si stimano centinaia di morti e mutilati. L’orrore, trasmesso in diretta, rischia di essere accettato passivamente.
Mara Carfagna difende Netanyahu, ignorando i massacri di palestinesi e criticando la Corte penale internazionale, mostrando idiozia e immoralità nel suo ragionamento.
Il sostegno allo stato ebraico è ai minimi storici. Hamas, invece, oggi è più popolare che mai in tutto il mondo arabo, a eccezione forse proprio di Gaza. Non c’è da rallegrarsi di questa situazione
Travaglio critica l’incapacità dei leader attuali di risolvere il conflitto israelo-palestinese, evidenziando la mancanza di statisti come Mandela e de Klerk.
Ieri notte c’è stato l’ennesimo massacro di palestinesi a Rafah. Una roba ignobile. In tutto ciò il ministro della difesa Crosetto, dopo 16.000 bambini trucidati dai terroristi israeliani, ha trovato la parola.
di Alessandro Di Battista Ogni giorno mi domando se sia giusto o meno pubblicare queste foto. Ed ogni giorno rispondo
Alessandro Orsini descrive la situazione in Palestina in termini di strategie intenzionali di Benjamin Netanyahu, il quale, secondo Orsini, non mira semplicemente a contrastare Hamas a Rafah, ma a compromettere l’intera nozione di uno Stato palestinese
Pepe Escobar delinea il progressivo declino dell'”ordine” internazionale, descritto come un meccanismo basato su regole arbitrarie che ora sprofonda nella barbarie.
Alessandro Orsini affronta il tema del terrorismo, mettendo in luce la distinzione tra il terrorismo di Stato e quello degli attori non statali, in seguito all’attacco dell’Isis a Mosca.
Se il coraggioso discorso di accettazione dell’Oscar di Jonathan Glazer vi ha messo a disagio, era proprio quello l’intento.
20 Novembre 2023 Signor Presidente, Ambasciatori, Segretario Generale Guterres, Presidente NDB Rousseff, diplomatici illustri, signore e signori, Mi chiamo Jeffrey