La resa di Netanyahu
Alla fine il macellaio ha ceduto e senza raggiungere nessun obiettivo strategico. Né la liberazione degli ostaggi, né lo smantellamento di Hamas, né il tentativo di pulizia etnica. Una sconfitta militare palese.
Alla fine il macellaio ha ceduto e senza raggiungere nessun obiettivo strategico. Né la liberazione degli ostaggi, né lo smantellamento di Hamas, né il tentativo di pulizia etnica. Una sconfitta militare palese.
Adesso esulta per il cessate il fuoco. Dopo tutto quello che ha combinato e dove molto probabilmente il suo contributo è stato del tutto ininfluente.
Tajani giura che Netanyahu non ha commesso crimini di guerra e che le indagini del tribunali internazionali contro di lui sono ingiuste e ingiustificate
L’Iran è un Paese mostruoso perché le ragazze sono costrette a indossare il velo. Invece le democrazie occidentali si limitano a condurre un genocidio.
Questa sera Report ci racconta le lobby filoisraeliane, una ventina delle quali sono nei registri dei gruppi di pressione accreditati all’Europarlamento
I liberali d’Italia sono tornati a bastonare Papa Francesco perché si ostina a ritenere che qualcosa a Gaza non stia andando per il verso giusto.
Questa indagine approfondita dell’Unità Investigativa di Al Jazeera denuncia crimini di guerra commessi da Israele nella Striscia di Gaza attraverso foto e video pubblicati online dagli stessi soldati israeliani durante il conflitto
Lacrime al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite mentre l’ambasciatore palestinese Riyad Mansour condivide l’accorato appello di un medico di Gaza, che ha scritto un potente messaggio sulla lavagna dell’ospedale Al Awda prima di essere ucciso da un attacco israeliano.
63 civili palestinesi uccisi e 7 bambini morti di stenti segnano il nuovo anno. Il tramonto dell’Occidente accelera tra ipocrisia e segni di collasso.
La recente “rivelazione bomba” del New York Times presenta fatti che erano noti da tempo – facendo del suo meglio per ripulirli e renderli più accettabili.
Il silenzio sulla distruzione dell’Ospedale Kamal Adwan è assordante. Il mondo ha ormai accettato pienamente il genocidio perpetrato da Israele.
Facebook ha gravemente limitato la capacità delle testate giornalistiche palestinesi di raggiungere il pubblico durante la guerra tra Israele e Gaza, secondo una ricerca della BBC.
Alessandro Di Battista denuncia il silenzio dei media e artisti sul genocidio in Palestina, critica la censura social e invita a denunciare i crimini di Israele.
Giorgia Meloni è la vergogna d’Italia. Complice di Netanyahu, sostiene i bombardamenti su Gaza, arma Israele e tace sui crimini contro l’umanità.
Puma cede alla pressione del BDS e abbandona Israele, ma Erreà subentra come sponsor dell’IFA, rischiando un boicottaggio per complicità con un regime genocida.
Un anno dopo, i memoriali per gli attacchi del 7 ottobre utilizzano arte, realtà virtuale e turismo macabro per alimentare il sostegno alla violenza senza limiti. Ma c’è un altro modo di ricordare.
Notte dopo notte, Gaza subisce un genocidio tra bombe, silenzi occidentali e fanatici che distruggono se stessi e l’umanità, schiava dell’odio e dell’ipocrisia.
L’uccisione di Yahya Sinwar non fermerà il massacro. Il vero ostacolo alla pace è l’occupazione israeliana e il genocidio in corso contro il popolo palestinese.
Come la brutalità israeliana ha risvegliato la coscienza mondiale sulla Palestina dopo il 7 ottobre
Israele scatena violenza in Medio Oriente, spinto dall’impunità politica. Hezbollah resiste, e Nasrallah avverte che senza pace a Gaza, il conflitto non si fermerà.
Ex funzionari militari israeliani, sia attuali che passati, hanno dichiarato che stanno perdendo la guerra a Gaza, mentre Hamas sta vincendo.
Allo stesso modo di quanto accaduto nel 1948, i leader del movimento sionista credono che la storia abbia offerto loro una rara opportunità di realizzare, con una grande operazione, ciò che altrimenti avrebbero potuto ottenere solo attraverso anni di azioni graduali.
Il massacro quotidiano in Palestina prosegue impunito, con Israele protetto dagli USA. Morti, distruzione e indifferenza globale sono ormai la norma.
La Federazione Europea dei Giornalisti e altre 60 organizzazioni chiedono sanzioni contro Israele per le violazioni dei diritti umani e della libertà di stampa.
Netanyahu, con l’uccisione del capo politico di Hamas, rivela la brutalità della sua politica coloniale verso i palestinesi, mentre la verità sul sionismo emerge globalmente.
Il Congresso USA sanziona la CPI per proteggere Netanyahu e Gallant, mentre Israele acquista caccia F-35 dagli USA, continuando i crimini contro l’umanità.
Quando pensiamo che il giornalismo italiano non possa scendere ancora più in basso arriva La Repubblica. Questo fanno per supportare la linea del giornale, linea oscenamente pro-Israele. Poi si lamentano del crollo delle vendite…
Alessandro Orsini a Firenze con Michele Santoro per “Ucraina-Palestina. Il terrorismo di stato nelle relazioni Internazionali”
Rushdie critica Hamas e i progressisti occidentali; Žižek vede le politiche israeliane come causa della radicalizzazione palestinese e chiede il riconoscimento dello stato palestinese.
Gaza sanguina per decenni di oppressione, mentre Netanyahu sfrutta Hamas per giustificare l’occupazione con il supporto e la manipolazione occidentale.