Anche i numeri stanno architettando un complotto per colpire il Governo Meloni
Adesso la donna, madre e Cristiana dirà che anche i numeri ce l’hanno con lei e che stanno architettando un complotto per colpire il suo governo.
Adesso la donna, madre e Cristiana dirà che anche i numeri ce l’hanno con lei e che stanno architettando un complotto per colpire il suo governo.
di Salvatore Granata A questi non gliene frega niente della povertà. Questi godono a vederla moltiplicarsi. Aumentano i poveri e loro si divertono sottobanco. Sempre a parlarsi nascondendosi dietro la…
Va riconosciuto a Meloni di aver dato il massimo per arrivare prima, abbracciando con l’elmetto la strategia della guerra a oltranza in Ucraina che ha fatto lievitare i costi energetici a carico delle famiglie, non approvando mezza misura per cittadini e imprese.
Dopo la presa in giro del blocco navale, si va ora verso l’addio alla propaganda sui migranti che sbarcano in Albania anziché in Italia, addio a fantomatici effetti deterrenti sulle partenze.
Alla Camera opposizione all’attacco su Santanché, ma la maggioranza fugge. Nessuno la difende, poi tornano solo per salvarle la poltrona. Faccia persa da tempo.
Puntuale l’intervento di Marco Travaglio ieri sera ad Accordi&Disaccordi a proposito dell’informativa sul caso Almasri, rilasciato dal governo Meloni nonostante il mandato di cattura della Corte Penale Internazionale.
“Meloni, dov’è il tuo onore?” – Su Salvini: “Certifica lo scontro dentro i servizi”
Tajani sceglie di incarnare la politica estera mediterranea più remissiva e subalterna di sempre, un segno del declino politico che anche i sovranisti hanno deciso di portarsi dietro.
I sovranisti dovevano occuparsi del popolo sovrano e invece si occupano delle loro magagne da sovrani. Scandali, complotti e beghe perfino internazionali.
Meloni si è fatta ricattare dall’Iran. Ha scambiato il ricatto dell’Iran con un ricatto di Trump e Musk. È ricattata da Libia e Tunisia. È ricattata da Santanchè. E non ha neanche il coraggio di presentarsi in Parlamento.
In un Paese democratico e avanzato, un vero leader del popolo, dovrebbe chiedere in primis scusa ai suoi cittadini, non considerarli meri sudditi, e abbandonare la propria carica conferitale con sacrifici ed oneri e onori.
La destra rivuole l’immunità parlamentare. Ma è così somara da non avere la più pallida idea di cosa fosse: pensa che fino alla riforma del ’93, gli eletti fossero immuni da ogni indagine penale.
La Corte penale internazionale accusa Meloni, Nordio e Piantedosi di ostacolo alla giustizia nel caso Al-Masri. Figura imbarazzante per l’Italia intera.
Oltreché come governanti, questi destri sono pessimi anche come bugiardi. Perché una bugia venga creduta, almeno dai più boccaloni, bisogna che tutti raccontino solo quella. Se ne inventano altre incompatibili, non funziona.
Oggi alla Camera è salito in cattedra Giuseppe Conte. E di conseguenza l’emiciclo della minoranza si è riempito di nani.
Quello appena andato in scena alla Camera è uno degli spettacoli più indecenti, vergognosi e dilettanteschi di cui un governo abbia mai dato prova in un’aula parlamentare nella storia repubblicana.
La destra di Meloni incarna menzogna e disprezzo per le regole, riflettendo un Paese senza visione collettiva. Dopo il populismo, resta il vuoto.
Il governo arranca sulla sanità, Fratelli d’Italia attacca Gimbe per coprire il fallimento. Un solo decreto approvato, ma la colpa sarebbe dei “comunisti”.
Ci si domanda come sia possibile che una presidente del Consiglio apprezzata a livello internazionale per tratto istituzionale e moderazione, una volta rientrata in patria tenda ad assumere i modi e il linguaggio del capopopolo.
Secondo Tajani “Nordio non poteva risolvere la questione. È arrivato un documento di 40 pagine in inglese da tradurre, non è così semplice”.
Il governo Meloni ha altre priorità: deve aumentare gli stipendi ai Ministri, investire tutto in armi e affrontare i complotti internazionali, i chiodi sulle ferrovie e le orde di sabotatori.
La frenata. È il terzo campanello d’allarme dopo i dati sull’occupazione e le previsioni di nuove assunzioni. Le ore di Cig hanno raggiunto quota 426,5 milioni, più che raddoppiate rispetto ai livelli pre Covid (201,9 milioni).
Per effetto della legge di Bilancio 2025, i lavoratori con redditi da 8.500 euro l’anno perderanno circa cento euro al mese.
Il Governo Meloni impugna la legge aree idonee della Sardegna senza consultare la Regione, violando Statuto.
Pare che la Guardia di Finanza stia indagando sulla compravendita di villa Alberoni a Forte dei Marmi fatta da Laura De Cicco, moglie di ‘Gnazio, e Dimitri Kunz, compagno della Santanché.
Il governo Meloni libera Almasri e protegge Netanyahu, dimostrando un’ipocrisia sui mandati di cattura internazionali con due pesi e due misure.
Il governo Meloni commissaria l’informazione Rai con un supervisore voluto dall’AD Rossi, colpendo Report e paralizzando la Vigilanza. I cittadini pagano il prezzo.
Un bel taglia-stipendi per i cittadini, mentre per gli stipendi di Ministri e sottosegretari c’è un bel fondo da mezzo milione.
Oggi si è concluso nelle Commissioni finanze e lavoro della Camera l’esame della proposta di legge sulla “partecipazione dei lavoratori” alla gestione e ai risultati di impresa. Un nuovo obbrobrio e l’ennesima presa per i fondelli dei lavoratori.
A novembre 2024 il debito pubblico supera i 3.000 miliardi, entrate in calo per imprese e autonomi, costi sui lavoratori aumentano. Ma va tutto bene, no?