Made in Italy o Made in Flop: il disastro annunciato del liceo meloniano
Il Consiglio di Stato ha bloccato il liceo del Made in Italy. Sarà solo per motivi procedurali, però questa scuola è stata fallimentare. Un altro fiasco della Meloni.
Il Consiglio di Stato ha bloccato il liceo del Made in Italy. Sarà solo per motivi procedurali, però questa scuola è stata fallimentare. Un altro fiasco della Meloni.
Nessuno è più bravo della Meloni a raccontare le fiabe di Babbo Natale. Giornali e tv non la contrastano e così la gente crede sia roba vera.
Mentre l’Italia si perde nel gossip, la Libia crolla: la Turchia blocca l’UE, Haftar avanza e la crisi petrolifera rischia di travolgere gli interessi italiani.
Il complotto contro le sorelle Meloni è una farsa che risolleva Renzi e lascia Giorgia nei guai. Un’autogol politico che sfiora il ridicolo.
Giorgia Meloni, “persona del Popolo”, modifica la tassa di successione, regalando 12 milioni alla famiglia Berlusconi e sacrificando gli interessi pubblici per favori politici.
di Giuseppe Salamone Quindi Meloni è andata a trovare Xi Jinping e questa è una buona notizia, com’è una buona
Accogliere Herzog macchia l’Italia di sangue palestinese e viola la Costituzione. Urge mobilitarsi contro le leggi repressive israeliane e l’ipocrisia occidentale.
Il G7 di Meloni fallisce, Crosetto accusa la Nato, Biden si ritira, e l’Ucraina è distrutta: l’Italia è corresponsabile di una situazione politica internazionale disastrosa.
La Presidente del Consiglio Meloni la fogna rotta ce l’ha nel suo partito, nelle sezioni giovanili, fra inni al nazifascismo e odiose discriminazioni.
Meloni, dalla spocchia elettorale agli abbracci ai burocrati europei, ora compromette tutto per tenere Fitto ai fondi. L’unico cambiamento? La sua casa.
Non serve uno psichiatra per decifrare l’atteggiamento disgustoso di Matteo Salvini durante l’omaggio di Giorgia Meloni a Satnam Singh, il
Stanno scegliendo presidente della Commissione UE, presidente del Consiglio UE e ministro degli esteri UE senza che Meloni e Salvini stiano toccando palla.
Giorgia Meloni sostiene che il premierato rafforzerà la democrazia, ma Marco Travaglio lo contraddice, affermando che creerà un uomo solo al comando e porterà instabilità. Travaglio avverte che senza una legge elettorale corretta, il sistema causerà caos, come già visto in Israele.
Il governo Meloni spinge l’Italia verso guerre, rendendo urgente riflettere sulla libertà d’informazione in politica internazionale. Tre paradossi mostrano come l’informazione italiana esalti la libertà ma non la verità, un problema critico in tempi di conflitto.
In Italia alcuni leader politici si sono candidati alle elezioni europee di giugno, ma in caso di vittoria non andranno a Bruxelles.
Meloni e Salvini, preoccupati dalla proposta di Stoltenberg di eliminare il veto sull’uso delle armi atlantiche contro la Russia, invitano il Segretario NATO a maggiore prudenza.
Travaglio critica l’accoglienza trionfale di un ergastolano da parte del premier e ridicolizza le affermazioni di Gentiloni sul PNRR, lodando invece Conte per i suoi negoziati.
Le parole della premier Meloni contro l’entrata a gamba tesa di La Russa nell’indagine sul figlio, pur tardive, le fanno onore. Quelle su giudici e giornalisti invece sono indecenti. E quelle su Nordio imbarazzanti.