Cecilia Sala alla corte di Zelensky
L’icona del giornalismo libero, tale Cecilia Sala, è andata alla corte di Zelensky e ci ha tirato fuori un articolo pubblicato sul Foglio che è da brividi.
L’icona del giornalismo libero, tale Cecilia Sala, è andata alla corte di Zelensky e ci ha tirato fuori un articolo pubblicato sul Foglio che è da brividi.
Esito – La premier si è piegata all’Iran, dopo aver avuto il via libera da Trump
Alla fine la grande operazione diplomatica dell’underdog non ricattabile Meloni per liberare Cecilia Sala, è stato uno scambio di prigionieri (con tanto di previo assenso degli USA).
Standing ovation per Cecilia Sala, liberata grazie ai suoi grandi occhioni da cerbiatta. Coincidenze? Nessuno scambio. E noi, ovviamente, ci crediamo.
Cecilia Sala, liberata dalle carceri iraniane, rientra in Italia. La vicenda potrebbe trasformarsi in un’arma mediatica contro l’Iran e a favore dell’occidentalismo.
Cecilia Sala libera, grancassa mediatica in festa. Santificata come eroina del giornalismo, ma è solo propaganda utile ai giochi di regime e servilismo geopolitico.
Repubblica e La Stampa distorcono le critiche al governo Meloni e al caso Abedini, ignorando le prove e promuovendo menzogne per difendere la Casa Bianca.
La complicità mediatica distorce i fatti storici e attuali, sacrificando popoli per interessi imperiali. Denunciare è un dovere di giustizia.
L’arresto di Cecilia Sala in Iran intreccia repressione, geopolitica e asimmetrie mediatiche, rivelando il peso degli interessi globali sul giornalismo.