La grazia presidenziale come strumento di silenzio politico
Joe Biden, tra nepotismo e strategia, grazia il figlio Hunter, svelando intrecci tra potere, Ucraina e controllo mediatico per consolidare l’impero globale.
Joe Biden, tra nepotismo e strategia, grazia il figlio Hunter, svelando intrecci tra potere, Ucraina e controllo mediatico per consolidare l’impero globale.
L’invasione Usa dell’Iraq del 2003 ha destabilizzato il Medio Oriente, alimentato il jihadismo e rafforzato l’egemonia di élite globali tramite caos e controllo.
La Georgia affronta proteste simili a Maidan, riflesso di tensioni globali tra Russia e Occidente, mentre rischia di diventare un nuovo campo di battaglia geopolitico.
Emmanuel Todd analizza il declino degli USA come parte di una crisi occidentale, tra disuguaglianze, polarizzazione politica e perdita di influenza globale.
Puma cede alla pressione del BDS e abbandona Israele, ma Erreà subentra come sponsor dell’IFA, rischiando un boicottaggio per complicità con un regime genocida.
Meloni e Schlein sostengono un’Europa subalterna agli USA: austerità, riarmo e tagli al welfare. Serve un’alternativa per pace, autonomia e giustizia sociale.
Gruber e Guerzoni mostrano il declino del giornalismo italiano, incapaci contro un Travaglio lucido e documentato, simbolo di verità e indipendenza.
Un racconto tragicomico sull’Italia pandemica: idranti su manifestanti pacifici, obblighi vaccinali forzati e diritti violati, con domande senza risposta.
Gli USA accusano TikTok di spionaggio cinese, ignorando che le loro big tech fanno lo stesso da anni. Ipocrisia geopolitica mascherata da crociata sulla privacy.
La scena del caveau in “Le conseguenze dell’amore” è puro cinema: il silenzio pesa come piombo, il denaro diventa un’arma, la tensione un’opera d’arte.
Giorgia Meloni, tra slogan vuoti e servilismo verso poteri esteri, governa con retorica patriottica ma poca sostanza, lasciando l’Italia in balia del nulla.
Trump rieletto presidente: l’America ha scelto il meno ipocrita. Tra guerre mascherate da missioni umanitarie e l’élite democratica, cambia il volto ma non la sostanza.
In Parthenope, Sorrentino ritrae una Napoli antica e decadente, incarnata dalla protagonista come simbolo mitologico della città, tra bellezza e malinconia.
La campagna contro la giunta Todde manipola la realtà con slogan emotivi e disinformazione, ostacolando il dibattito sulla transizione energetica e distorcendo i fatti.
Gli “scappati di casa” del M5S, da dilettanti a leader competenti, hanno fatto meno danni dei veterani, ma la politica italiana resta prigioniera del suo eterno declino.
Berlinguer – La grande ambizione è un film politico nel senso più alto del termine. Non si limita a raccontare la vita di un leader, ma riflette su cosa significhi fare politica in un’epoca di crisi e trasformazione.
Negli anni ’50, due adolescenti intrecciano fantasia e realtà in un legame ossessivo, culminando nell’omicidio della madre di una di loro. Film enigmatico e visionario.
La Sardegna deve affrontare la transizione energetica bilanciando speculazione e sostenibilità, garantendo sovranità energetica e benefici locali attraverso una gestione autonoma delle risorse.
Conte dichiara finito il campo largo, rifiutando un’alleanza con Renzi e criticando la leadership di Schlein. La frattura nel centrosinistra appare irreversibile.
Vermiglio di Delpero è un dramma silenzioso ambientato in un villaggio durante la Seconda Guerra Mondiale, dove la quiete quotidiana nasconde tensioni profonde e non dette. Gran Premio della Giuria a Venezia81
Giovanna di Castiglia fu etichettata come “pazza” per motivi politici. Colta e combattiva, fu confinata dai familiari per mantenere il potere nelle mani maschili.