L’ablativo assoluto

L’ablativo assoluto è un costrutto assai frequente della lingua latina ed è costituito da un nome (o pronome) e da un participio presente o perfetto concordato col nome in caso ablativo.

SCHEDA DI SINTASSI

L’ablativo assoluto è un costrutto assai frequente della lingua latina ed è costituito da un nome (o pronome) e da un participio presente o perfetto (assai raramente, futuro) concordato col nome in caso ablativo.

Questo costrutto equivale a una proposizione dipendente e può esprimere valore temporale, causale, concessivo, condizionale, modale.

Il latino usa l’ablativo assoluto, quando il participio col suo nome in caso ablativo costituisce una locuzione isolata (assoluta, dal lat. absolutus, cioè senza alcun legame grammaticale con la reggente).

Esempio:

Libris perlectis, ad ludos scaenĭcos contendĭmus.
“Dopo aver finito di leggere i libri, andammo alle rappresentazioni teatrali.”

In questo esempio l’ablativo assoluto (libris perlectis) non ha alcun legame grammaticale con la proposizione reggente (ad ludos… contendĭmus).

Invece in frasi come l’italiano “letti i libri, te li restituii”, il costrutto dell’ablativo assoluto in latino non può essere usato, in quanto il pronome “li” costituisce un legame grammaticale fra la proposizione reggente e quella dipendente.

L’ablativo assoluto può aversi in latino:

— con il participio presente, che indica contemporaneità con la proposizione reggente;

— con il participio perfetto, che indica anteriorità rispetto alla proposizione reggente. Raro è l’uso del participio futuro per indicare la posteriorità.

Con il participio presente, il costrutto dell’ablativo assoluto è sempre possibile, qualunque sia il tipo di verbo adoperato (attivo o deponente, transitivo o intransitivo).

Esempi:

Omnĭbus laudantibus (trans. att.), discipuli laetati sunt.
“Poiché tutti facevano loro elogi, gli allievi si rallegrarono.”

Hortantibus (trans. dep.) senatoribus, Pompeius in Graeciam confūgit.
“Esortando (loro) i senatori, Pompeo riparò in Grecia.”

Fugientibus (intr. att.) militĭbus, oppidāni terrebantur.
“Mentre i soldati fuggivano, i cittadini si atterrivano.”

Oriente (intr. dep.) sole, flores aperiuntur.
“Quando il sole sorge, i fiori si schiudono.”

Con il participio perfetto, il costrutto dell’ablativo assoluto è possibile solo se il verbo è transitivo attivo o intransitivo deponente. Infatti, i verbi intransitivi attivi, come venio, fugio, non hanno il participio perfetto; i verbi transitivi deponenti, come hortor, hanno il participio perfetto di valore attivo.

Esempi:

Hostibus victis (trans. att.), nostri milites domum revertērunt.
“Vinti i nemici, i nostri soldati ritornarono in patria.”

Orto (intr. dep.) sole, agricŏlae rus contendunt.
“Sorto il sole, i contadini vanno in campagna.”

Ancora, con il perfetto participio, l’ablativo assoluto non è possibile in presenza di verbi transitivi deponenti poiché il perfetto participio di questi verbi (hortor, sequor ha significato attivo (hortatus vale “avendo esortato, che ha esortato”), per cui hortatis omnibus significa “l’ho fatto perché tutti mi avevano esortato” e non “…esortati tutti”. Nei casi in cui la costruzione dell’ablativo assoluto non è possibile, il latino ricorre al cum + il congiuntivo.

Esempio:

Xerxes, cum auxilia venissent, proelium commīsit.
“Serse, arrivati i rinforzi, attaccò battaglia.”

* * *

OSSERVAZIONI

1. Forme particolari nell’uso dell’ablativo assoluto sono quelle ellittiche, cioè mancanti del verbo:

Esempi:

Vivo Catone, multi oratores floruērunt (Cicerone).
“Mentre Catone era ancora in vita, fiorirono molti oratori.”

C. Sulpicio Petico C. Licinio Stolone consulĭbus, pestilentia fuit (Livio).
“Essendo consoli (cioè, sotto il consolato di) Gaio Sulpicio Petico e Gaio Licinio Stolone, vi fu una pestilenza.”

In locuzioni come questa, che hanno valore, per dir così, formulare, veniva omessa la congiunzione et fra il nome del primo console e quello del secondo.

2. A volte, nel costrutto dell’ablativo assoluto, manca il nome e il costrutto stesso consta del solo participio nella forma ablativale in -o:

Esempio:

Augurāto, “presi gli augùri”; auspicāto, “presi gli auspici”;
sortīto, “tratto a sorte”; explorāto, “fatta una ricognizione”, “assunte notizie”.


Trasforma, quando è possibile, le proposizioni sottolineate in ablativi assoluti che abbiano il medesimo significato:

  1. Quamquam multi cives ei favebant, Cicero in exsilium pulsus est.
  2. Cum exules in patriam revocati essent, Athenis imperium populare rursus viguit.
  3. Hannibal, postquam equites praemissi sunt, Hiberum copias traiecit.
  4. Caesar, postquam dies omnino duodeviginti trans Rhenum consumpsit, se in Galliam recepit pontemque rescidit.
  5. Cicero scripsit inimicos habere cives Romanos, quod sociorum iura defendisset.
  6. Cum tempus necessitasque postulat, decertandum est (Cic.).
  7. Cum a te epistulae acceptae sint, respondebo.
  8. Cum haec dictae essent, silentium consecutum est.
  9. Cum Socrates domo exiret, multi adulescentes, audiendi cupidi, eum circumdabant.
  10. Fuit Lacedaemoniorum gens fortis, dum Lycurgi leges vigebant (Cic.).
  11. Dum ea Romani parant consultantque, iam Saguntum summa vi oppugnabatur.
  12. Nihil paratum habebant Romani, cum acies hostium iam disposita esset.

Traduci le seguenti frasi (il sistema del supino delle quattro coniugazioni e l’ablativo assoluto):

A.

  1. Caesar, parte tertia exercitus dimissa, duas legiones suas antecedere, reliquas subsequi iussit (Ces.).
  2. Hectore sepulto, cum Achilles circa moenia Troianorum vagaretur ac dicere se solum Troiam expugnasse, Apollo iratus, talum sagittâ percussit et occidit (Ign.).
  3. Laborantibus nostris, Caesar Germanos submittit, legionesque pro castris constituit (Ces.).
  4. Romulus cum Tatio, rege Sabinorum, foedus icit, matronis ipsis orantibus (Liv.).
  5. Mortuo Pompilio, Tullum Hostilium populus regem creavit.
  6. Scipionibus inter se partitis copiis, Hasdrubal procul ab hoste tenebat se (Liv.).
  7. Galli ex arce profugere statuerunt, hortante Vercingetorige.
  8. Die constituta Helvetii ad ripam Rhodani convenerunt.
  9. Rege Tarquinio a Romanis expulso, Lucius Brutus et Tarquinius Collatinus consules creati sunt.
  10. Hostes, collocatis insidiis in silvis, opportuno atque idoneo loco a militibus duobus passuum Romanorum adventum exspectabant (Ces.).
  11. G. Valerius Catullus scriptor lyricus Veronae natus est.
  12. Cicerone consule Catilina molientem consilia deprehendit remque publicam fecit.
  13. Epicurus dixit eum nullum bonum intellegere posse, dempto corporis voluptatibus.
  14. Hac re Caesar per speculatores cognita, exercitum equitatumque castris continuit; prima luce, confirmata re ab exploratoribus, omnem equitatum praemisit (Ces.).
  15. Valerius absolutus est nullo defendente (Cic.).
  16. Mortuo Antonio, Octavianus triumphabit.
  17. Post aliquot annos, te hortante, ad philosophiae studia reverti.
  18. Gallis fugatis, Romani trans flumen castra posuerunt.
  19. In locum iniquum progressi, rursus resistentes hostes, redintegrato proelio, in fugam dederunt (Ces.).
  20. Regibus expulsis, consules creati sunt.
  21. Successit Nervae Ulpius Crinitus Traianus, natus Italicae in Hispania, familiā antiqua magis quam clarā (Eutr.).
  22. Contra Brutum et Cassium, interfectores Caesaris, profecti sunt Caesar Octavianus Augustus et M. Antonius; remanserat enim ad defendendam Italiam Lepidus.
  23. Profecto dis iuvantibus omnia matura sunt: victoria, praeda, laus (Sall.).
  24. Caesar, equitatu praemisso, qui (= ut) novissimum agmen carpĕret atque impediret, ipse cum legionibus subsequĭtur (Ces.).
  25. Plebeius magistratus nullus auspicato creatur (Liv.).
  26. Pyrrhus, tota tremente Campania, Lirim Fregellasque populatus, prope captam urbem a Praenestina arce prospexit (Flor.).
  27. Hostes, hac pugna pugnata, Romam profecti sunt, nullo resistente.
  28. Caesar, re frumentaria provisa, auxiliis equitatuque comparato, in Sotiatium fines exercitum introduxit (Ces.).

B.

  1. Allontanati i timori della guerra, i commerci rifiorirono nel mare Mediterraneo.
  2. Essendo morto Leonida con i suoi trecento compagni alle Termopili, i Persiani invasero la Grecia.
  3. Mentre Cicerone parlava con veemenza, Catilina stava immobile e silenzioso.
  4. Sorta l’alba, i Germani, lasciato l’accampamento, inseguirono i nemici.
  5. Ucciso Ettore, i Greci conquistavano la città di Troia.
  6. Annibale, valicate le Alpi, scese nella pianura padana dove si scontrò ripetutamente con gli eserciti romani.
  7. Partiti gli ambasciatori per Cartagine, il Senato confermò tutti i provvedimenti già stabiliti.
  8. Sbarcati i Romani sulle coste dell’isola, i Britanni si schierarono nei luoghi più idonei.
  9. Entrato a Corinto Marco Fulvio Nobiliore, ebbero inizio i giochi istmici durante i quali fu solennemente proclamata la libertà della Grecia.
  10. Chiuso il volume, il maestro recitò a memoria il primo libro dell’Eneide.
  11. Letta la lettera, il padre di famiglia ordinò ai servi di preparare la sala del banchetto.
  12. Convocati in fretta i senatori, i consoli avvisarono che i Galli erano giunti presso la città.
  13. Richiamati gli ambasciatori in patria, fu attaccata battaglia.
  14. Ritenuta saggia la decisione, i cittadini ubbidirono ai magistrati.
  15. Mandati gli inviti, il re preparò i festeggiamenti.
  16. Ottenuta la grazia, i prigionieri ritornarono a casa.
  17. Ascoltate le parole della madre, i ragazzi compresero che avrebbero ottenuto il dono desiderato.
  18. Trovato il luogo idoneo, l’architetto costruì un grande teatro.
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