Visto che devo competere non solo con Del Dubbio, Porro, Bocchino e Capezzone, ma con Tosa, Cecchi e Salamida sui social, che vedono la sinistra nel Pd, bisogna che riequilibri le forze in campo. Per non parlare di Repubblica, Il Messaggero, La Stampa, Il Corriere della Sera, 24 telegiornali e altrettante radio in favore del partito dei democristiani.
E allora anziché disquisire sul discorso scritto da Bersani a Schlein che sta alla sinistra come io sto con Renzi, è bene che più persone conoscano e si rendano conto che all’opposizione c’è anche qualcun altro che non le manda a dire a questo governo di scappati di casa.
È di sinistra, chi fa cose di sinistra. Punto.
Oggi, ad esempio, alla Camera è salito in cattedra Giuseppe Conte. E di conseguenza l’emiciclo della minoranza si è riempito di nani.
Adesso proverò a raccontarvi l’intervento del professore, riportando alcuni dei passaggi più salienti.
Quindi. Per cominciare, il presidente del Movimento 5 Stelle, dopo l’informativa dei ministri Nordio e Piantedosi sul caso Almasri, ha esordito con una perculata magistrale alla presidente del consiglio. Musica maestro:
“Oggi c’è una grande assenza, la presidente Meloni scappa dal Parlamento, è un atto di grande viltà istituzionale. Lo so che ci sta guardando Meloni, e visto che non è venuta in Aula per l’informativa, non parli più sui social o in tv, non si permetta per vigliaccheria di parlare di questa vicenda davanti a qualche scendiletto”.
Poi ha aggiunto, con somma e amara ironia:
“Non siamo sorpresi però che qui scappano tutti: Meloni scappa dal parlamento e voi lasciate scappare anche i criminali”.
Successivamente il professore ha continuato il suo intervento marcando la differenza tra il Movimento e le forze di maggioranza in materia di giustizia:
“Noi siamo diversi da voi, perché noi la legge la rispettiamo, riteniamo che debba essere uguale per tutti. Non ci sentiamo al di sopra della legge”.
E nel parlare alacremente della banda di somari che ci governa in malo modo da due anni, in merito al rispetto delle leggi in generale, Conte ha chiarito che i 5 Stelle contrasteranno ‘in ogni modo’ la maggioranza”.
E con rispetto ma determinazione, ha precisato che i rappresentanti del Movimento non augurano agli indagati sul caso Almasri la condanna giudiziaria, ma, rivolgendosi ai banchi del governo, ha sottolineato di voler vedere costoro presentarsi dinnanzi “al Tribunale dei ministri con rispetto della legge, non rivendicando impunità, privilegi, tracotanza. Andateci, fatevi assolvere e saremo i primi contenti. La condanna politica, quella morale, gli italiani ve l’hanno già data”.
L’attacco si è concentrato poi sul ministro della Giustizia Nordio, che Conte ha definito in maniera “gratteriana” come “scandaloso”:
“Siamo diventati il porto franco e il paese balocchi dei criminali. Nordio è stato il giudice assolutore di Almasri. Se fossimo in un’aula di giurisprudenza, Lei si dovrebbe vergognare”.
E con energia ha praticamente definito Nordio come un avvocato di mezza tacca, pedante e cavilloso:
“Pensate che gli italiani siano tutti idioti? Lei con le sue espressioni leguleie pensa che gli italiani non capiscano? C’è tutta la vostra insipienza giuridica. Lei oggi ha chiamato in causa Meloni”.
Conte ha concluso che la vicenda Almasri “dimostra il fallimento delle politiche migratorie. Ci ritroviamo dal blocco navale a quello politico, morale e giuridico”, per poi rivolgercisi ancora una volta al ministro della Giustizia:
“Lei vive in una dissociazione, se avesse firmato lei un atto dovuto e il presidente del Consiglio in carica avesse fatto un video in cui la definiva ‘magistrato fallimentare’, come si sarebbe sentito? Ma non si vergogna? Cosa le hanno fatto i magistrati?”.
Chapeau a Conte.
Oggi l’unico ad onorare ampiamente l’atteggiamento e l’etica pubblica di Falcone e Borsellino. E per restare ai nostri giorni, di Gratteri e Di Matteo.
Io vi saluto, e un abbraccio ai pidini di cui in premessa.
Niente di personale.