Oggi, all’iniziativa “La minaccia cibernetica al settore sanitario”, organizzata dalla Regione Sardegna in collaborazione con ARES Sardegna e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, ho voluto sottolineare l’importanza di affrontare in modo consapevole e strutturato le minacce informatiche che riguardano la sanità e, più in generale, i sistemi pubblici.
Viviamo in un sistema in cui la tecnologia è parte integrante delle nostre vite e rappresenta un importante acceleratore per migliorare i servizi ai cittadini. La tecnologia ha però dei lati deboli che possono rappresentare porte di ingresso per interessi non legittimi o peggio criminalità.
La cybersicurezza è un tema che coinvolge tutte e tutti e lo sarà sempre di più vista la digitalizzazione che stiamo portando avanti per i servizi regionali: non possiamo pensare di essere una regione moderna se non riusciamo a proteggerci da questo punto di vista.
Tuttavia, la consapevolezza rispetto ai rischi informatici rimane ancora troppo bassa, anche tra coloro che quotidianamente gestiscono informazioni sensibili. I recenti attacchi informatici che hanno colpito enti locali e aziende sanitarie, come il caso del Comune di Sorso bloccato per giorni da un ransomware (un software che blocca l’accesso ai dati e viene sbloccato da criminali dopo il pagamento di un riscatto), dimostrano quanto sia urgente rafforzare la sicurezza dei sistemi digitali.
I dati sanitari rappresentano un patrimonio estremamente delicato e appetibile per soggetti esterni. L’accesso non autorizzato a queste informazioni può avere conseguenze gravi, non solo sul piano della privacy, ma anche dal punto di vista economico e sociale. Il rischio che queste informazioni vengano utilizzate per scopi commerciali o per discriminazioni in ambito lavorativo è concreto e deve essere affrontato con la massima serietà.
Per questo motivo, stiamo lavorando per innalzare i livelli di sicurezza e promuovere una maggiore consapevolezza tra i dipendenti pubblici. Spesso, infatti, le violazioni partono da errori umani o da comportamenti poco attenti, come l’utilizzo di password deboli o la scarsa protezione degli accessi ai sistemi informatici. È fondamentale che chiunque operi all’interno delle strutture sanitarie e amministrative acquisisca maggiore sensibilità su questi aspetti.
La trasformazione digitale della sanità deve andare di pari passo con investimenti in cybersicurezza. Solo così potremo garantire che i dati sanitari dei cittadini siano protetti e utilizzati in modo sicuro ed efficace.
Lavoreremo a stretto contatto con l’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale per creare una consapevolezza diffusa sui rischi e nel riuscire a prevenirli.