16 ottobre 1943: Quell’alba che illuminò l’orrore
Ore 5,30: a Roma inizia la razzia di ebrei. Deportati in 1022, solo 17 torneranno
Ore 5,30: a Roma inizia la razzia di ebrei. Deportati in 1022, solo 17 torneranno
“Brutta luce, brutta composizione: brutta foto. Scattai una volta sola, il ragazzo cadde a terra schizzando sangue dappertutto, mi voltai dall’altra parte”. Cosi il fotografo di guerra Eddie Adams, dell’Associated Press, parla della sua immagine più famosa, che gli valse il premio Pulitzer. Vi è ritratto il capo della polizia del Vietnam del Sud, il generale Nguyễn Ngọc Loan, mentre, nel 1968 a Saigon, spara alla testa a un prigioniero Vietcong. Eppure quella foto ha cambiato il destino della guerra in Vietnam.
Giuseppe Prezzolini traccia un breve ma incisivo ritratto del poeta Giuseppe Ungaretti all’indomani della sua morte
Per l’odierna cultura italiana, questo libro del Russell contiene soprattutto due preziose indicazioni: anzitutto quella che viene dalla costruzione di una sociologia che, se rivendica per sé il rigoroso carattere di scienza, non si presenta tuttavia indipendente ed acefala rispetto a una visione generale della vita; quella che deriva poi da un liberalismo che è tanto più forte ed aperto quanto più è consapevole di non essere il portato “naturale” e necessario della storia o della realtà.
Dal 1831 al 1860 i rivoluzionari italiani tentarono una serie di insurrezioni spedizioni militari nella convinzione di suscitare una guerra di popolo: per lo più quei tentativi furono male organizzati e spesso si conclusero in tragedia; a volte ebbero invece un clamoroso successo che superò qualunque logica. Ma la tradizione rivoluzionaria dell’Ottocento, nei suoi aspetti teorici come in quelli militari, è inspiegabile al di fuori del pensiero romantico e di alcuni miti che dominarono l’azione di quei rivoluzionari.
Uno sconvolgente dossier-verità sulla rivoluzione culturale, sul mito del maoismo e sulle illusioni di una generazione
Caio Giulio Cesare raccontato da Indro Montanelli nel fascicolo numero 1 della collana “I Protagonisti”, pubblicata a puntate dal quotidiano Il Giornale nel 1993
Per il nuovo capitalismo, che si creda in Dio, nella Patria o nella Famiglia, è indifferente. Esso ha infatti creato il suo nuovo mito autonomo: il Benessere. E il suo tipo umano non è l’uomo religioso o il galantuomo, ma il consumatore felice d’esser tale.
Rebecca, di Daphne Du Maurier, è il catalogo generale del romanzo anglo-sassone per letture da caminetto, da parco e da picnic. Tutti gli elementi fissi del romanzo-tipo vi sono ripresi con quel cinismo abile di cui spesso soltanto le donne scrittrici sanno dar prova.
Un discorso da cui oggi più che mai si attendevano nuovi arricchimenti alla vita culturale italiana
Da «La meglio gioventù» alle «Ceneri di Gramsci», a «Ragazzi di vita», a «Poesia in forma di rosa»
Dante Alighieri raccontato da Indro Montanelli nel fascicolo numero 4 della collana “I Protagonisti”, pubblicata a puntate dal quotidiano Il Giornale nel 1993
I Borgia raccontati da Indro Montanelli nel fascicolo numero 6 della collana “I Protagonisti”, pubblicata a puntate dal quotidiano Il Giornale nel 1993
Breve scritto di Ernesto Ferrero apparso nell’edizione italiana del romanzo di Louis-Ferdinand Céline “Viaggio al termine della notte” (1932)
Il racconto dell’operazione militare che portò all’uccisione del generale delle SS Reinhard Heydrich durante la seconda guerra mondiale
Il racconto del biennio della rivoluzione nazionale italiana conclusosi il 25 agosto 1849 con la resa di Venezia, ultimo baluardo della rivoluzione.
Nei primi anni Cinquanta si diffuse in America, per opera del senatore McCarthy, la psicosi del comunismo che impedì perfino un atto di clemenza nei confronti di Ethel e Julius Rosenberg, accusati di spionaggio a favore dell’Unione Sovietica
La rivolta del gladiatore Spartaco che fece tremare Roma è rievocata da uno dei più noti e popolari scrittori francesi di storia.
Nel luglio 1943 la caduta di Mussolini e il crollo del regime che aveva tenuto in pugno l’Italia per 21 anni rappresentarono per molti italiani la fine di un incubo. Per altri, cresciuti nel mito dell’Impero e del «genio italico», fu una tragedia. Indro Montanelli ricostruisce in questo lungo articolo quei giorni fatali.
Proibire che si avvelenino i non fumatori nelle sale pubbliche è, prima che un dovere igienico, un impegno civile al rispetto reciproco. Come sperano le autorità, se non riescono ad imporre un così modesto sacrificio, di poter mai realizzare vere riforme di struttura?
Fu tra il 10 e l’11 marzo 1940 che il duce, in un colloquio con von Ribbentrop, fece sapere all’alleato tedesco che l’Italia sarebbe entrata nel conflitto. In aprile mandò a Vittorio Emanuele III un memoriale segreto che il re definì di una logica “geometrica”. A fine maggio disse ai responsabili militari: “Considero buoni tutti i giorni dal 5 giugno in avanti”. L’Italia si avventurava nell’immensa bufera, credendo ciecamente nelle folgoranti vittorie iniziali delle armate di Hitler
Indro Montanelli, su richiesta di una lettrice, rievoca la storia che continua a tirargli addosso le qualifiche di colonialista, imperialista, e perfino quella di stupratore.
Davanti ai giovani ci sono due strade: dire di no a tutto condannandolo in blocco, oppure accettare la propria parte di uomo fra gli altri uomini e rimboccarsi le maniche per fare andare le cose che non vanno con un impegno quotidiano. La prima via è certamente quella più facile, ma la via più facile non è mai quella del dovere
Il “Rapporto Russia” conferma ciò contro cui gli esperti di sicurezza informatica hanno continuamente messo in guardia per diversi anni: il governo russo e i suoi hacker pagati dallo stato sono impegnati in un’attiva guerra informatica contro l’Occidente.
I governi di tutto il mondo hanno assunto un controllo senza precedenti sulla vita quotidiana dei loro cittadini in risposta al coronavirus. Nel mondo post-coronavirus, il Grande Fratello starà a guardare.
Il giornalista della CNN Zakaria Fareed esamina le teorie cospirazioniste di Donald Trump
Come il più potente gruppo criminale italiano si è infiltrato negli ospedali e ne ha riciclato i profitti. Inchiesta di Miles Johnson
La pandemia di coronavirus è fuori controllo, soprattutto a causa del presidente stesso, Donald Trump
Il musicista etiope Hachalu Hundessa, 34 anni, è stato ucciso ad Addis Abeba. Era noto per le canzoni politiche che fornivano supporto alla lotta del gruppo etnico Oromo contro la repressione e una colonna sonora per le proteste antigovernative.
L’abbattimento di una statua dello schiavista Edward Colston a Bristol ha scatenato un dibattito nazionale in Gran Bretagna. Gli utenti di Twitter hanno discusso i pro e i contro di tali rimozioni
Robert Darnton avverte: la digitalizzazione del sapere è cruciale, ma bisogna evitare la privatizzazione. Serve collaborazione tra biblioteche e nuovi diritti d’autore.