Dopo le proteste ora Wikipedia chiude la pagina sul prof. Orsini
L’amministratore in conflitto di interessi si dimette e Wikipedia oscura la pagina sul professor Alessandro Orsini, dopo la diffida inviata dai legali del sociologo.
L’amministratore in conflitto di interessi si dimette e Wikipedia oscura la pagina sul professor Alessandro Orsini, dopo la diffida inviata dai legali del sociologo.
Partiamo per un viaggio in Etruria e nella nostra valigia ideale proviamo a mettere, oltre a qualche nozione necessaria, i libri di alcuni scrittori che l’hanno attraversata prima di noi.
In seguito alla strumentalizzazione delle parole di Grillo pronunciate durante l’ultima manifestazione promossa dai 5 Stelle, Marco Travaglio ci ricorda come la maggioranza dell’informazione italiana sia al servizio dei poteri forti
Paolo Crepet è uno degli analisti più attenti dello stato della condizione giovanile. Sta per uscire un suo volume, per Mondadori, intitolato Prendetevi la luna.
Gobetti affermava che il “fascismo in Italia è un’indicazione di infanzia perché sogna il trionfo della facilità, della fiducia, dell’entusiasmo. Si può ragionare del Ministero Mussolini come di un fatto d’ordinaria amministrazione. Ma il fascismo è stato qualcosa di più; è stato l’autobiografia della nazione”.
Obiettivo polemico dello scritto giovanile di Leopardi è la tesi cartesiana secondo cui l’anima delle bestie non sarebbe altro che “un puro meccanismo”, anzi, che gli animali stessi altro non sarebbero che “semplici macchine”
Anzitutto tranquillizziamo i lettori: il Fatto disobbedirà alla schiforma Nordio e continuerà a pubblicare tutte le intercettazioni, le carte e i verbali giudiziari d’interesse pubblico.
A funerali avvenuti, il governo Melusconi seppellisce anche la Giustizia e fa sapere che B. è morto, ma il berlusconismo è vivo e lotta insieme a loro.
Il meglio del peggio della settimana raccontato da Marco Travaglio
Da qualche tempo Claudio Martelli, ex vicesegretario Psi, ex ministro della Giustizia, mi onora delle sue attenzioni per la grave colpa di aver sempre raccontato la trattativa Stato-mafia
Stiamo capendo, seppure con molto ritardo e tuttora con fortissime resistenze, che il modello economico in cui abbiamo vissuto è del tutto insostenibile, ovvero alla lunga incompatibile con la biosfera.
Travaglio smonta uno per uno i capisaldi della propaganda zelenskiana, riconoscendo quindi come non fossero campate in aria le motivazioni addotte da Putin per giustificare l’intervento in Ucraina.
Riconoscendo che la questione dell’allargamento della NATO è al centro di questa guerra, comprendiamo perché le armi statunitensi non porreranno fine al conflitto. Solo gli sforzi diplomatici possono farlo.
“Rifarei tutto. Anche la trattativa con Vito Ciancimino” (gen. Mario Mori, ex comandante del Ros, Stampa, 21.5). Ma tipo la trattativa che non è mai esistita?
E il vescovo ordinò: uccidete Ipazia, la prima matematica della storia. Inventò l’astrolabio, il planisfero e l’idroscopio. Fu la vittima del conflitto tra fede e ragione
Chi si fosse perso l’“ambiziosa agenda” dei “riformisti del Pd” Ceccanti, Morando e Tonini su Rep di ieri in versione ridotta, può delibare quella integrale sul sito. Ne vale la pena.
“Down-and-out” è un’espressione inglese che descrive una persona che è estremamente povera, senza risorse o sostegno, spesso senza un tetto sopra la testa o mezzi di sostentamento.
di Marco Travaglio Tre notizie vere, dunque fuori moda. 1) Il capo dei Servizi ucraini Budanov rivendica l’uccisione di “molti giornalisti propagandisti russi”: cioè la famosa “democrazia ucraina” che qualcuno vorrebbe nell’Ue e nella Nato è per sua stessa ammissione uno Stato terrorista, anche se Onu e Ue si sono scordati di inserirla nella lista. 2) Negli Usa il procuratore speciale Durham ha chiuso l’indagine sul Russiagate di Trump: l’Fbi non aveva prove per indagare su inesistenti rapporti Trump-Putin, inventati dal giro della Clinton, che andava indagata dall’Fbi ma non lo fu. È la stessa Fbi che pressò Facebook perché censurasse le inchieste su Hunter Biden, figlio di Joe (il quale aveva premuto su Poroshenko per silurare il procuratore generale ucraino che indagava sulle imprese in loco dell’esuberante rampollo). 3) Un detective del fisco Usa denuncia che, su ordine del Dipartimento di Giustizia di Biden, “l’intera squadra investigativa” è stata rimossa dall’indagine tributaria sul figlio. E ora una notizia falsa, dunque rilanciata dai giornaloni. Corriere: “Intercettati i missili ipersonici lanciati da Mosca”. Stampa: “Massiccio raid su Kiev: ‘Abbattuti 6 Kinzhal’”. Messaggero: “I Patriot Usa funzionano: ‘Intercettati i missili russi. I ripetuti lanci su Kiev con testate ipersoniche non superano lo scudo aereo”. Foglio: “I Patriot hanno salvato Kyiv, ecco a cosa servono le armi”. Poi purtroppo arriva la smentita. Di Mosca? No, Washington: sono i Kinzhal ad aver abbattuto i Patriot, la cui postazione “è stata danneggiata: i tecnici cercano di capire se può essere riparata sul posto o il sistema contraereo va ritirato”. Ecco a cosa servono le armi. Purtroppo, su queste e altre notizie vere, nessuno ha potuto fare domande a Zelensky nel Lecca a Lecca vespiano di sabato: gli intervistatori li aveva scelti l’ambasciata ucraina. Daniela Ranieri ha smontato bugie, contraddizioni e omissioni delle domande e delle risposte. Perciò da tre giorni viene linciata su Twitter dai trombettieri atlantoidi che detestano lei e il Fatto perché disturbiamo le loro balle: tipo la Russia in default, i russi che si bombardano da soli a Zaporizhzhia, cavano i denti d’oro agli ucraini, spendono 21 miliardi per due gasdotti e poi li distruggono per non darci il gas (anziché chiudere il rubinetto), Putin morente e la sua “armata rotta”, decimata e sconfitta ovunque che sta per invadere l’intera Europa. Non potendo confutare una sillaba di quanto ha scritto Daniela, le rimproverano l’unica cosa che non dipende da lei: la condivisione dell’articolo su canali Telegram di propaganda russa. Poi un commentatore li termina con un micidiale missile ipersonico di Massimo Troisi: “Io sono responsabile di quello che dico, non di quello che capisci”. Il Fatto Quotidiano, 18 maggio 2023
Ci si indigna perché il nuovo Ad lo nomina il governo, come se quelli di prima li avesse portati la cicogna: è la legge che affida al governo e non più al Parlamento l’indicazione dell’ad. E chi l’ha fatta? Il Pd di Renzi.
Noi, fra i politici che favoriscono il cash e i mafiosi che ne maledicono i limiti, preferiamo di gran lunga i secondi: almeno dicono la verità.
Torna, a grande richiesta, il “contraddittorio”: quella cosa che viene invocata per tappare la bocca a chi dà noia al potere.
Le prepotenze di Zelensky e dei suoi hanno superato ogni limite. Per la recente Via Crucis l’ambasciatore ucraino in Vaticano ha protestato perché vi hanno partecipato oltre a un ucraino anche un russo
Alcuni stralci della lunga intervista di Guido Gerosa a Oriana Fallaci, pubblicata dalla rivista «Playboy» nel gennaio del1976
In Italia i giornali non sono quasi mai fatti per la gente: sono fatti per i politici, per i partiti, per gli interessi di pochi.
Cera una volta il giornalismo d’impegno, di denuncia, di battaglia sociale. Eugenio Ciacchi (1868-1929), giornalista e militante del Partito socialista, nel 1900 diede alle stampe venti dispense settimanali di grande successo dal titolo Processo Batacchi.
La “Ninna nanna della guerra” è una poesia satirica scritta da Trilussa nell’ottobre del 1914, all’inizio della Prima Guerra Mondiale.
Greenwashing si riferisce alla pratica di alcune aziende di presentarsi come più ambientalmente responsabili o sostenibili di quanto non siano realmente.
La voce dell’opinione pubblica non può essere mai considerata un fastidioso intralcio, ma piuttosto l’indispensabile termometro per misurare se e in che misura le scelte del “decisore” sono accompagnate dal consenso dei cittadini.
Marco Travaglio spiega a Stefano Cappellini il concetto di satira e ci ricorda come i giornalisti non asserviti siano ormai una stretta minoranza