Zelensky, invece di liberare l’Ucraina, decide di invadere la Russia, perché ovviamente la miglior difesa è l’attacco, no? E l’Europa, sempre pronta a fare la cheerleader dell’America, applaude senza batter ciglio, mentre i soldi dei contribuenti vanno in armi anziché in scuole o ospedali. Così, tra missili e ipocrisie, ci avviciniamo alla terza guerra mondiale, tutto grazie all’ego smisurato dei potenti e alla totale incompetenza dei nostri governanti. Bravi tutti, applausi.
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O Zelensky è un genio politico-militare oppure è un povero pirla. È questo il dubbio amletico che aleggia tra gli analisti più raffinati. Non riuscendo a cacciare gli invasori russi, Zelensky ha invaso la Russia. Ma lo ha fatto dalla porta sul retro, dove non c’era nessuno di guardia tranne qualche vecchio a sorseggiare vodka e a rimuginare sui bei tempi. Un’avanzata davvero eroica, tra contadini sbalorditi e cani randagi, con tanto di distruzione di case e migliaia di civili sfollati e trincee con vista su una centrale atomica. Alla Putin. La stessa sensibilità verso i confini altrui e pure verso i civili. Da guerra di difesa a guerra di offesa come se nulla fosse.
Politicanti e tecnocrati europei si sono affrettati a dichiarare legittima la mossa di quella volpe di Zelensky, ma la loro parola ormai vale meno di zero. La realtà è che Zelensky sta scimmiottando Netanyahu con l’Iran e vorrebbe trascinarci in uno scontro aperto con la Russia che potrebbe degenerare oltre. Così ci penseremo noi occidentali a vincere la guerra al suo posto. Altro che fiera delle ipocrisie in cui lo armiamo fino ai denti e poi facciamo i capricci su come e dove può sparare. Se non fosse per l’Occidente, Zelensky girerebbe con la fionda e la cerbottana e sarebbe sceso a patti da mo’. Ma figurati se lo sceriffo americano si perde una occasione per sfoderare la rivoltella e figurati se quei mollaccioni degli europei non gli vanno dietro ossequiosi.
Soldi dei contribuenti che potrebbero essere spesi per costruire scuole, ospedali, strade e case popolari che finiscono in armi e quindi in cumuli di macerie. Dei geni. Ormai siamo diventati una fabbrica di armi con outlet annesso, non un paese con una Costituzione e pure una storia da rispettare. Un agghiacciate nulla politico in cui la guerra ormai procede a prescindere dalla volontà popolare e quindi dalla democrazia. Quanto all’epica invasione della Russa, non resta che attendere gli sviluppi. Secondo Putin gli ucraini vogliono alzare la posta ai negoziati di pace, perché in effetti eravamo fermi lì.
Con entrambi che si sarebbero finalmente seduti a parlare, poi di colpo Zelenskyy esce con quest’altro colpo alla Netanyahu che da mesi fa stragi alla vigilia di ogni negoziazione. Putin ha detto che caccerà Zelensky a calci nel didietro appena riesce ad organizzarsi, nel frattempo sta facendo piovere missili qua e là. Altri morti, altra distruzione e fronte che si allarga verso nord. Davvero la guerra più idiota del secolo, due paesi fratelli che hanno vissuto a braccetto oltre mille anni di storia anche gloriosa che di colpo si scoprono agli antipodi dell’umanità e si annientano a vicenda per qualche brandello di terra fangosa. Una faida famigliare causata dell’ego tossico dei soliti capoccia e dal mondo attorno che invece di aiutare getta benzina sul fuoco e si schiera per qualche spicciolo interesse.
Una guerra evitabile se quella manciata di mollaccioni europei non avessero calpestato perfino le loro ragioni fondanti. L’Europa nasce anche per ragioni di pace a seguito dell’immensa mattanza che è stata la seconda guerra mondiale. Ed ha funzionato. Dopo secoli e secoli, i popoli europei hanno smesso di massacrarsi a vicenda. Il problema è che la loro divisione e quindi debolezza politica ha permesso allo sceriffo a stelle e strisce di continuare i suoi deliri da cowboy globale. Ed invece di opporsi e diventare ambasciatrice di pace, un Europa politicamente mai nata e in balia di governucoli nazionali, si è sempre accodata partecipando a guerre che sono servite solo all’industria bellica e alle carriere dei reggenti. Guerre combattute lontano, nell’indifferenza generale e perfino contro la volontà popolare. Ed è questo che spaventa. La combinazione tra le lobby della guerra sempre più potenti e classi dirigenti sempre più insulse che ci sta trascinando inconsapevolmente verso la terza guerra mondiale in un silenzio assordante.