Zelensky il pagliaccio

Adesso Zelensky se ne esce con queste parole: "Se il presidente Trump vuole costringere Putin a raggiungere la pace, può farlo".

di Giuseppe Salamone

Oltre che un fantoccio imbecille, Zelensky si sta dimostrando un pagliaccio di dimensioni enormi. Uno che non gli si dovrebbe permettere di amministrare nemmeno un condominio perché sono sicuro si intascherebbe pure i soldi che servono per pagare la luce.

È dal febbraio 2022 che sia Lavrov, sia Putin sia i loro portavoce aprono a un processo negoziale. Addirittura a fine 2021 Putin lo disse chiaramente che la linea rossa era stata oltrepassata e che quindi ci sarebbero state ritorsioni.

Lo ha confermato anche Stoltenberg quando era ancora segretario della Nato, ovvero a marzo del 2023: “Nell’autunno del 2021, il presidente russo Vladimir Putin ci inviò una bozza di trattato: voleva che la Nato firmasse l’impegno a non allargarsi più. Naturalmente non lo abbiamo firmato”.

Adesso Zelensky se ne esce con queste parole: “Se il presidente Trump vuole costringere Putin a raggiungere la pace, può farlo”. Bisognerebbe dirgli a questo miserabile che chi a oggi non ha voluto un processo diplomatico e quindi un accordo di pace è da ricercare nell’Occidente. I negoziati sono sempre stati rifiutati da lui e da chi gli muove i fili.

Prova ne è che nel 2022 a far saltare accordi in fase di chiusura furono gli Usa e il Regno Unito. Un attimo prima che Zelensky e Putin si incontrassero per firmare gli accordi di Istanbul. Prova ne è che mentre Zelensky metteva su un decreto nero su bianco che non si negozia con la Russia, il “buono e democratico occidente” lo applaudiva per questa scelta e ci raccontava che bisognava vincere la guerra perché l’obiettivo era solo e soltanto la sconfitta di Mosca. Ne abbiamo visti di imbecilli al soldo di Washington, ma Zelensky li batte tutti. Tutti!

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