Il fatto che Trump sia un mostro fra i peggiori che il mondo occidentale ha cresciuto orgogliosamente in seno, non deve impedire una seria riflessione su quanto espresso nelle ultime ore.
Concordo sul giudizio dato a questo individuo quando dice che ha portato alla morte ed alla distruzione il suo popolo.
Ho conosciuto, in questi 3 anni di guerra, molti ucraini; uomini e donne proiettati ad ideali di libertà e democrazia ispirati dagli Stati Uniti.
“Viva l’America sempre e comunque”!
Nemmeno ho provato a contrastare questo immaginario collettivo ma oggi, credo se ne siano resi conto da soli di cosa sia l’America.
Ed è sempre la medesima, in vesti democratiche quanto in vesti repubblicane.
Non cambia niente!
Solo una inesattezza; Trump dice che Zelensky ha raggirato Biden per scucire soldi ed armi.
In realtà, il presidente ucraino è servito a Biden per coprire i crimini del figlio.
Non dimentichiamo che il New York Post, l’unico giornale a lanciare la notizia di corruzione, venne punito dalla Silicon Valley. Twitter chiuse l’account del Post per 16 giorni e impedì di condividere qualsiasi informazione sul figlio di Joe Biden. Chiunque tentò di postare la storia vide i propri account bloccati. Facebook affermò candidamente che avrebbe limitato la pubblicazione del caso rendendo la condivisione impossibile. Il blocco fu efficace: parlare di Hunter Biden significava essere un teorico della cospirazione”.
La rete di corruzione che si è creata in Ucraina intorno a questa vicenda, ha molto da rivelare sui miliardi che dagli Usa han preso il volo.
Miliardi che hanno recuperato affossando l’economia europea.
E ora sul servetto traditore è calato il sipario.
Per quel che ha fatto al suo popolo meriterebbe di passare il resto dei suoi giorni in una cella.
Confido nel fatto che non sia escluso che accada.
Francesca Scoleri