di Francesco Forciniti
La clamorosa litigata in diretta tv fra Trump e Zelensky resterà nella storia. Un bagno di trasparenza al quale non eravamo abituati e che ci sembra finanche eccessivo, abituati come siamo a essere governati da una manica di burocrati che prendono decisioni al di sopra delle nostre teste ben lontani da occhi indiscreti. Però fa capire tante cose su come a volte basti veramente poco per cambiare il corso degli eventi, sovvertire equilibri, ribaltare le situazioni.
Fino a ieri Zelensky aveva l’ordine di rifiutarsi di trattare a ogni costo e continuare a combattere. Oggi lo bullizzano in mondovisione, intimandogli di smettere di combattere e sedersi a trattare. E’ evidente come sia stato usato e poi abbandonato, insieme a tutto il suo popolo che ha portato al massacro, pensando ingenuamente che gli americani non si sarebbero mai stancati di riempirlo di miliardi per provare a realizzare l’improbabile sogno di una certa parte delle élites atlantiche: quello di trasformare un conflitto regionale che poteva essere fermato con un po’ di buonsenso reciproco e diplomazia in qualcosa di più grande, in grado di causare una reazione a catena e provocare addirittura il crollo della Russia e la caduta d Putin.
Lo hanno usato e abbandonato, oggi lo scaricano in malo modo e ne decretano la fine politica, e forse non solo politica. Però stasera a prendere parolacce da Trump insieme al povero Volodomyr era come se ci fosse tutta quella sedicente intellighenzia europea che in questi anni ha puntato ogni sua fiche sull’alleanza atlantica, portandosi la guerra in casa, sacrificando il benessere e la sicurezza dei propri popoli, condannandoli a una spirale di impoverimento e deindustrializzazione, per poi essere scaricata come si fa con gli (in)utili idioti.
Di solito provo empatia e umana solidarietà verso le persone che vengono abbandonate e tradite da coloro i quali le hanno usate. In questo caso davvero non ci riesco, perché chi è causa del suo male deve piangere se stesso. E coloro i quali avevano visto per tempo l’iceberg contro cui stavamo andando a sbattere, e hanno provato ad avvisare gli altri, in questi anni sono stati etichettati, isolati, maltrattati e bullizzati come il povero Volodomyr.