di Andrea Zhok
Questa mattina ho aperto la finestra.
Davanti, accanto al molo Settimo, di fronte a Piazza Unità, campeggia (invero da 5 giorni) la portaerei che porta il nome della città stessa, “Trieste”.
La nave è la più grande della flotta italiana, 8.000 tonnellate più della portaerei Garibaldi. Si tratta di un’unità d’assalto, anfibia, multiruolo, progettata soprattutto per operazioni di sbarco, ed è la sede marittima del reggimento “San Marco”.
Il costo è stato di un miliardo e 126 milioni di euro.
Aguzzando un po’ lo sguardo verso il castello di Miramare si può poi scorgere un’altra imbarcazione emblematica; si tratta dello Yacht del magnate russo Andrei Melnichenko, sequestrato l’11 marzo del 2022 come parte delle sanzioni contro la Russia. Il mantenimento dello yacht sotto sequestro costa alle casse pubbliche circa 25.000 euro al giorno.
Ergo ad oggi questo singolo atto di sequestro ci è costato oltre 27 milioni di euro.
Ecco, basta uno sguardo mattutino sul Golfo di Trieste per avere un’immagine plastica della catastrofe rappresentata dalla politica europea.
Nel mezzo del porto di Trieste, porto che secondo il trattato di pace del 1947 doveva essere franco e demilitarizzato, mostra i muscoli un mastodonte di 38.000 tonnellate, armato fino ai denti.
Che è un po’ come avere una pistola puntata in faccia mentre fai colazione. Magari è scarica, eh? Però non mette di buon umore.
Un po’ più in là lo yacht di un civile russo. Che magari sarà anche una brutta persona, non lo so, ma resta il fatto che per punire Putin abbiamo colpito ad alzo zero migliaia di cittadini russi colpevoli solo di essere russi.
Ecco, a chi mi mette in scena la narrazione dell’Europa idealista, che mette a repentaglio il proprio benessere per fare La Cosa Giusta, mi sento di rispondere che potete andare garbatamente a farvi fottere.
La verità è che voi, proprio voi che siedete oggi sugli scranni del parlamento italiano o europeo, voi che avete votato tutte queste spese, voi che spingete per promuoverne altre molto maggiori, voi che avete vietato tutte le emittenti che potevano turbare la vostra retorica, voi che avete censurato il censurabile, voi che plaudite la sospensione delle elezioni rumene o l’abolizione dei partiti di opposizione ucraini nel nome della democrazia, voi che avete perseguitato artisti, sportivi e semplici cittadini su base etnica, voi che ci state portando giorno dopo giorno sempre più vicini ad un conflitto militare, voi siete la classe dirigente insieme più fallimentare e meschina dal 1945 ad oggi. Se non fosse espressione desueta direi che rientrate tecnicamente sotto la voce “traditori della patria”.
Lungi dal rappresentare la scelta del Giusto a dispetto dell’Utile, siete riusciti a combinare sistematicamente il massimo danno per le popolazioni che dovreste rappresentare con il massimamente ingiusto.
Sapete quanto fa, tradotto in appartamenti di case popolari, la sola spesa per lo yacht russo in baia?
Fanno 547 appartamenti.
Quanto alla portaerei – che un Iskander affonderebbe in un nanosecondo – sarebbero 22.520 case popolari.
Ecco spiegateci ora che questo è populismo, mentre bruciare montagne di soldi pubblici in commesse agli amici degli amici, per portarci il più vicino possibile ad una guerra, quello sarebbe altruismo e senso di responsabilità.
Fatelo, pagliacci.