Tomaso Montanari epurato perché libero pensatore

La destra rimuove Tomaso Montanari dalla Fondazione Museo Ginori: punito per aver detto la verità sulle foibe. Al suo posto un incompetente di fiducia.

Accade che Tomaso Montanari, uno degli intellettuali più liberi e importanti della scena culturale italiana odierna – a differenza del revisionista ed ex ministro della Cultura sangiuliano gennarino – dica la verità sulle foibe e la dica da storico, certificato accademicamente, argomentando con fatti scientifici incontrovertibili.

E allora ecco che è intervenuto direttamente l’attuale ministro della Cultura, giuli, amico ed erede di sangiuliano, che nelle veci del governo meloni ha rimosso senza un valido motivo Montanari dalla presidenza della Fondazione Museo Ginori.

È bene ricordare ai meno informati che Montanari non è un politico, non ha mai rubato soldi pubblici, non ha compiuto irregolarità, non ha danneggiato il patrimonio culturale, non ha mai insultato nessuno se non dissentito con eleganza in qualche trasmissione televisiva. E poi, in fin dei conti, ha detto sempre quello che pensa nel pieno rispetto del suo ruolo e di quello di qualsiasi interlocutore.

Però per la destra, soprattutto questa destra di nostalgica matrice mussoliniana, dissentire è un’anomalia. E quindi bisogna epurare ogni forma di dissenso.

Infatti il ministro-filosofo giuli non si è nemmeno preoccupato di fornire una motivazione credibile. Ha usato la stessa logica con cui vengono cacciati giornalisti scomodi e silenziati intellettuali dissidenti.

Ora, a sostituire Montanari, sarà tal marco corsini, sindaco di Rio dell’Elba, più volte nominato “alla sgarbi” (con parecchi incarichi) dalla destra. Uno che di cultura e musei, stando al suo curriculum, non si è letteralmente mai occupato. Insomma, un incompetente in materia messo al posto sbagliato. Come tantissimi del resto.

Perché il problema, per questa destra, è l’idea stessa che la cultura debba essere “libera” ma “a senso unico e deviata nella sua veridicità”. I musei devono essere vetrine del potere, gli intellettuali megafoni di regime e più in generale di sistema. E chi non si adegua va allontanato, isolato e addirittura declassato o demansionato.

Che dire?

Solidarietà al prof. Montanari, reo di essere un intellettuale indipendente, corretto, onesto e scevro da influenze neofasciste.

Salvatore Granata

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