In Bolivia c’è stato un tentativo di colpo di Stato contro il presidente Luis Arce del Movimento per il Socialismo, successore di Evo Morales. La risposta è stata immediata: la magistratura, l’ex presidente Morales, il più grande sindacato e la popolazione si sono stretti attorno ad Arce, con cittadini che sono scesi in strada per opporsi all’insurrezione. Gli USA non hanno condannato il golpe, limitandosi a invocare calma e moderazione, un atteggiamento sospetto soprattutto dopo che Arce aveva manifestato l’intenzione di aderire ai BRICS e aveva discusso di affari con Putin. Il generale Zuñiga, organizzatore del golpe, è stato arrestato dai suoi stessi militari, dimostrando che il Sud America non è più il “cortile di casa” di potenze straniere.
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In Bolivia c’è stato un tentativo di colpo di Stato per rimuovere con la forza il presidente del Movimento per il Socialismo Luis Arce. Quest’ultimo è il successore di Evo Morales (stesso partito), un presidente coraggioso che non ha avuto paura nello sfidare l’impero a stelle e strisce.
In Sudamerica tutti i presidenti che non sono al servizio di Washington hanno immediatamente condannato il tentativo di golpe. In Bolivia sia la magistratura, sia l’ex Presidente Morales, sia il più grande sindacato che la popolazione si sono stretti attorno al presidente Luis Arce. Tanto che i cittadini sono addirittura scesi per strada nei pressi del palazzo presidenziale per opporsi all’insurrezione.
Il fatto che gli Usa non abbiano condannato il golpe bensì se ne siano usciti recitando “calma e moderazione” la dice lunga. Come la dice lunga la frase “stiamo monitorando da vicino la situazione”. Come la dice lunga che questo colpo di stato avviene dopo che Arce aveva incontrato Putin al forum economico di San Pietroburgo e dopo aver pubblicamente affermato di voler aderire ai Brics.
Per la cronaca, in Bolivia c’è tanto, ma tanto litio e Arce ne ha parlato sia nel bilaterale con Putin sia con imprenditori Russi interessati a investire in Bolivia. In ogni caso l’immagine emblematica è questa, dove il presidente Luis Arce esce dal palazzo presidenziale e con coraggio affronta di petto il generale Zuñiga, organizzatore del golpe. Successivamente i golpisti hanno preso armi e bagagli e se ne sono tornati da dove erano venuti.
Addirittura Zuñiga, secondo quanto affermato da Arce in conferenza stampa, è stato arrestato dai suoi stessi militari. Qualcuno deve iniziare a digerire che il Sud America non è più quello degli anni 70/80 dove i colpi di stato al 99% delle volte andavano a segno. E a quanto pare, sempre il Sud America, non è più il “cortile di casa” di qualche criminale che organizza e finanzia colpi di Stato dalle ambasciate su indicazioni della casa madre. È cambiato il mondo. Fatevene una ragione. Criminali!
El Pueblo Unido Jamás Será Vencido