di Giancarlo Selmi
L’indecoroso spettacolo a cui abbiamo assistito nello studio ovale della Casa Bianca lascia attoniti. E, per la prima volta, ho provato quasi un moto di umana solidarietà nei confronti di Zelensky. Che ho sempre disprezzato. Ha creduto ad americani ed europei che gli hanno fatto credere di essere il baluardo del mondo occidentale.
Hanno usato lui e il suo popolo per i loro sporchi interessi, mandato (gli americani insieme a noi, la civilizzatissima Europa), il suo popolo a farsi massacrare affinché combattessero una guerra contro i russi, per procura, al posto del cosiddetto “occidente”. Lui ci ha creduto, burattino in mano a rimbambiden e bomberlayen, insieme a una pletora di nazisti e guerrafondai.
Miliardi di utili ai produttori di morte, miliardi alla economia americana che, come nessuno altro, ha beneficiato di quella guerra. Una guerra organizzata, pianificata e voluta, fin dal 2014, più che da Putin, dai democratici Usa, a cominciare da Obama per finire al peggior presidente americano della storia, Biden. Ora gli stessi americani, perché sempre di loro si tratta, gli presentano il conto. Hanno voluto quella guerra, fin dai cecchini appostati a euromaidan, hanno impedito le trattative, hanno lusingato Zelensky, hanno mandato al macello mezzo milione di giovani ucraini.
Ora essi stessi, perché Biden o Trump sempre di loro si tratta, presentano il conto. Il fine di Trump è lo stesso di Biden, sfruttare e portare a reddito l’Ucraina. Non per caso Trump ieri ha detto “così non si fanno gli affari”. Eh sì affari, di quello si tratta, altro che pace. Ha chiesto di essere ringraziato, invece di chiedere scusa, come americano, al popolo ucraino e alle centinaia di migliaia di giovani ucraini morti e amputati, per colpa degli USA, su mandato degli USA. Ieri abbiamo toccato con mano l’ultima evoluzione dello schifo. Solidarietà non allo stupido e servo Zelensky, ma al popolo ucraino. E solidarietà a noi stessi, popolo europeo, il cui destino è in mano a personaggetti da sceneggiatura di infima qualità. In Europa come in Italia.
Mentre Meloni è ormai latitante.