di Mario Guerrini
Nella vita. Ho perso tante volte. Battuto mille volte. Ma mai sconfitto. Non ho smarrito, credo, la dignità. E la voglia di farcela. Anche quando pensavo di essere sopraffatto. Il “Mio Osservatorio” è la mia ultima risorsa vitale. Con cui credo di dare un senso alla mia quotidianità. In favore di chi subisce il potere. La cui arroganza incombe perennemente contro di noi. Nelle piccole e nelle grandi cose. La mia voce “disturba” il Palazzo. E taluno mostra insofferenza. In un dibattito, nel Consiglio Regionale della Sardegna, addirittura il capogruppo di un importante Partito di maggioranza, mi ha definito “scribacchino in pensione”. Come rivalsa contro la mia critica, peraltro non personale, ma rivolta a un gesto della sua entità politica. L’onorevole in questione non ha tollerato la mia libertà di espressione. Non ha contrastato le mie idee con le sue. Ha preferito il messaggio dell’insulto alla mia figura professionale. Segno, evidente, di pochezza intellettuale. Ma anche della forza dell’Osservatorio. L’offesa è sempre un atto di debolezza culturale. Il palcoscenico dell’aula della massima espressione istituzionale, il Parlamento sardo, è stata una scelta sbagliata. Dall’alto di quel pulpito si è forse data un’altra dimostrazione di arroganza. Che ovviamente respingo. Senza raccogliere l’offesa. Che scivola via nel deserto del niente.
IL MIO OSSERVATORIO (6121)