Studio Ovale, a confrontarsi ci sono il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il suo vice Vance e Volodymir Zelensky, il presidente dell’Ucraina.
L’argomento è il negoziato di pace russo ucraino in cui Trump ha assunto, di fatto, il ruolo di mediatore con la benedizione di Putin.
La discussione, incredibilmente mandata in diretta TV, è virata presto in rissa dopo 20 minuti (qui appresso la trascrizione dei passaggi salienti):
Zelensky: “Durante la guerra, tutti hanno problemi, anche voi, ma avete dei bei oceani e non li sentite [ora], ma li sentirete in futuro”.
Trump: “Non lo sapete. Non diteci cosa sentiremo, stiamo cercando di risolvere un problema. Non diteci cosa sentiremo”.
Zelensky: “Siamo grati, ho detto grazie…”
Trump: “Vi abbiamo dato tramite questo stupido presidente (ndr:Joe Biden) 350 miliardi di dollari. Vi abbiamo dato equipaggiamento militare e i vostri uomini sono coraggiosi, ma hanno usato il nostro equipaggiamento militare. Se non aveste avuto il nostro equipaggiamento militare…”
Zelensky: “Mi avete invitato a parlare…”
Trump: “Se non aveste avuto il nostro equipaggiamento militare, questa guerra sarebbe finita in due settimane.”
Zelensky: “In tre giorni, l’ho sentito da Putin, in tre giorni.”
Trump: “Forse meno.”
Zelensky: “In due settimane. Certo che sì.”
Trump: “Sarà molto dura fare affari come questo, vi dico.”
JD Vance: “Hai detto ‘Grazie’?”
Zelensky: “Ho detto molte volte ‘Grazie’ al popolo americano.”
JD Vance: “Accetta che ci siano dei disaccordi e andiamo a discutere di questi disaccordi piuttosto che cercare di combattere sui media americani quando hai torto, sappiamo che hai torto.”
Trump: “Ma vedi, penso che sia positivo per il popolo americano vedere cosa sta succedendo.”
Trump: “Devi essere grato. Non hai le carte.”
Zelensky: “Sono grato.”
Trump: “Sei sepolto lì. La tua gente sta morendo…”
Zelensky: “Te lo ripeto, lo so.”
Trump: “Stai esaurendo i soldati. Ascolta.”
Zelensky: “Non giocare così, signor Presidente.”
Trump: “Stai esaurendo i soldati. Sarebbe una cosa dannatamente buona e poi ci dici ‘Non voglio un cessate il fuoco. Non voglio un cessate il fuoco. Voglio andare e voglio questo.’ Guarda, se potessi ottenere un cessate il fuoco adesso, ti dico, prendilo così i proiettili smettono di volare e i tuoi uomini smettono di essere uccisi.”
Zelensky: “Certo, vogliamo fermare la guerra…”
Trump: “Ma dici che non vuoi un cessate il fuoco. Io voglio un cessate il fuoco.”
Zelensky: “Ma ti ho detto, con delle garanzie.”
Trump: “Perché ottieni un cessate il fuoco più velocemente di…”
Zelensky: “Chiedi alla nostra gente cosa ne pensa del cessate il fuoco.”
Trump: “Dovresti essere più grato perché, lascia che te lo dica, non hai le carte. Con noi, hai le carte, ma senza di noi non hai carte. Sarà un affare difficile da fare perché gli atteggiamenti devono cambiare”.
JD Vance: “Lei [la giornalista] chiede cosa succederebbe se la Russia infrangesse il cessate il fuoco?”
Trump: “E se succedesse qualcosa? E se una bomba ti cadesse sulla testa in questo momento, okay? E se lo infrangessero? Non lo so. Lo hanno infranto con Biden perché Biden, non lo rispettavano. Non rispettavano Obama. Rispettano me”.
Trump: “Ma una volta che firmiamo quell’accordo, sei in una posizione molto migliore ma non ti comporti affatto con gratitudine e questa non è una bella cosa. Sarò onesto, non è una bella cosa.
* * *
Il finale è stato dei peggiori, con Trump e Vance che, annullata la conferenza stampa, hanno infilato la porta girando le spalle a Zelensky, rimasto lì, dritto impalato, e riaccompagnato all’uscita dagli addetti.
In tarda serata Trump ha twittato: “Zelensky torni quando è pronto per la pace”.
Ora, fuori dai denti, vi dico ciò che penso:
– penso che Trump abbia giocato con Zelensky come il gatto col topo, gli ha teso un bel trappolone in mondovisione e l’ex comico (non esattamente un campione di tattica ed astuzia) ci è caduto;
– penso che l’ego (e gli arsenali), di Zelensky, in questi tre anni di guerra, siano stati pompati, gonfiati artificialmente dall’amministrazione Biden e dalla UE a trazione Von Der Lyen, tanto da aver veramente creduto di poter battere la Russia. In parole povere ha smarrito il senso della realtà;
– penso che Trump sia il più megalomane, reazionario, rozzo, razzista e tracotante Presidente che l’America abbia mai avuto ma, nello stesso tempo, penso anche che sia un abile e pragmatico uomo d’affari, uno che sa pesare i rapporti di forza e fare sintesi anche in situazioni complesse;
– penso che aldilà dei tratti brutali Trump abbia rappresentato fedelmente a Zelensky lo stato delle cose e che Zelensky non abbia compreso (così come non l’ha ancora compreso fino in fondo la UE), fino a che punto lo scenario internazionale sia mutato con il suo avvento alla Casa Bianca.
Da stasera le prefiche di Bruxelles e il giornalone unico, fanno a gara a chi più esacra la brutalità trumpiana e rimpiange il politically correct dei bei tempi andati. Nessuno che affronti, nel merito, i motivi del contendere. Nessuno che abbia l’onestà di ammettere che se noi europei avessimo assunto fin dall’inizio di questa sporca guerra il ruolo di negoziatori che oggi si è brutalmente ritagliato Trump, forse si sarebbe arrivati ad un tavolo negoziale più equo e non ad una disfatta come quella che, oggi, dovrà subire il popolo ucraino.
Tutti soloni incapaci questi del mainstream europeo, talmente Usadipendenti da non comprendere, oggi che sono stati lasciati a loro stessi, che qui si sta rischiando. Tutti.