di Alessandro Di Battista
Ciao a tutti, quando pensiamo che il giornalismo italiano non possa scendere ancora più in basso, arriva la Repubblica. Tra l’altro, vi faccio questa confessione: io in passato sono stato un lettore di Repubblica. D’altro canto, chi è senza peccato scagli la prima pietra, ne abbiamo commessi tutti quanti di errori, una volta ho pure votato il Partito Democratico, figuriamoci, ma oggi sono una persona diversa, nuova, più consapevole.
Questa è la prima pagina della Repubblica di oggi, il titolo è “Lo spettro del non voto”. Sono contento. Insomma, che qualcuno eh, inizia a dedicarsi appunto al tema dell’astensionismo, poi per me è proprio un certo tipo di giornalismo, così come un certo tipo di politica, che aumenta l’astensionismo o di fatto aumenta anche il numero dei cittadini che non comprano più un giornale come la Repubblica, che crolla appunto nelle vendite, e “lo spettro del non voto”.
C’è poi Nole che esulta, Djokovic, e poi qui c’è l’editoriale del direttore della Repubblica, nonché anche credo direttore responsabile di tutto il gruppo, Maurizio Molinari, “l’antisemitismo minaccia l’Europa”, si dedica all’antisemitismo. Maurizio Molinari, problema importante sia chiaro, esiste ed è osceno l’antisemitismo, l’odio e la discriminazione degli ebrei in quanto tali, osceno esattamente quanto l’islamofobia, che però non gode della buona stampa, come dire, determinati episodi di islamofobia non vengono riportati adeguatamente, e ce ne sono eh.
Tra l’altro, ricordo a Molinari questo bambino ucciso a Chicago con 26 coltellate proprio perché palestinese, vittima dell’islamofobia, Adea Alfa Oiam si chiamava, 6 anni, ucciso, ma ce ne stanno tanti di episodi di islamofobia che però non godono la stessa attenzione degli episodi deprecabili appunto di antisemitismo, questo perché? Perché viene utilizzato in maniera strumentale l’antisemitismo sempre.
Guardate quello che fa Netanyahu o gli altri leader politici israeliani: la corte penale internazionale è “antisemita”, il tribunale Internazionale di Giustizia è “antisemita”, coloro che appunto parlano di genocidio, di pulizia etnica sono “antisemiti”. O dunque, l’uso strumentale dell’antisemitismo. Io c’ho dedicato un capitolo, dedicato un capitolo del mio libro “scomode verità della guerra in Ucraina” al massacro di Gaza, proprio sull’uso strumentale dell’antisemitismo, perché non se ne può più, perché è diventato un osceno ricatto. Chiaramente ci dobbiamo ribellare agli osceni ricatti. Esiste l’antisemitismo e va contrastato in ogni modo, esiste l’islamofobia e va contrastato in ogni modo, ma viene oggi utilizzato in maniera strumentale.
Ad ogni modo, tornando a Repubblica, “l’antisemitismo minaccia l’Europa” è l’editoriale del direttore Molinari, che accompagna una lettera scritta da uno storico intellettuale, Denis MacEoin: “cari studenti, Israele non è un regime”, a pagina 30. Eccola qua, viene pubblicata l’intera lettera appunto a firma Denis MacEoin, storico e professore che risponde. Qui c’è scritto, eh, “uno storico e professore risponde”, terza persona singolare d’indicativo presente, “risponde agli universitari di Edimburgo che accusano il governo di Netanyahu di aver stabilito un sistema di apartheid e chiedono il boicottaggio di tutto quello che è israeliano”. Per me fanno benissimo gli studenti appunto di Edimburgo. Fatto sta che “uno storico e un professore risponde agli studenti appunto che chiedono il boicottaggio in quanto Israele ha”, detta loro, anche secondo me “è un regime che pratica” apartheid “una democrazia che pratica apartheid”, non è che le democrazie non possono commettere, non possano commettere reati o azioni deprecabili, non è che siccome si vota quindi tutto è concesso. “Cari studenti, Israele non è un regime”.
Maurizio Molinari decide appunto di pubblicare questa lettera. “Uno storico e professore”, ripeto, “risponde”. Qual è il problema? Che questo storico e professore è morto nel 2022. E questa lettera è stata pubblicata nel 2011, scritta da questo storico nel 2011. Chiaramente una serie di… su Twitter gli hanno fatto il mazzo a Repubblica, che è dovuta correre a ripari, ha pubblicato questo tweet che mi sono stampato: “l’articolo di Denis MacEoin, scomparso nel 2022, pubblicato oggi è stato scritto nel 2011. Lo abbiamo messo in pagina commettendo l’errore di non indicare la data originaria”. Non soltanto non avete indicato la data originaria, ma avete utilizzato appunto l’indicativo presente per poter, per far credere al lettore di fatto che questa lettera fosse stata scritta recentemente come risposta agli studenti di Edimburgo che chiedono il boicottaggio di Israele. No, invece è stata scritta nel 2011 da uno storico che è morto nel 2022. “Lo abbiamo messo in pagina commettendo l’errore di non indicare la data originaria”, scrive la redazione di Repubblica, “errore per il quale ci scusiamo con i lettori. I contenuti però restano di evidente attualità e sono un contributo al dibattito sulla guerra in Medio Oriente.” Come no! Cosa è accaduto dal 2011 in poi, no? Perché è facile, non dire questo, no? Evidente, l’hanno… hanno trovato questa lettera, hanno pensato “questa lettera funziona nella nostra”, come dire, “per confermare la nostra linea”, no, “per dare vigore la nostra linea che è linea”, per me, “oscenamente filo-israeliana, oscenamente filo-israeliana da parte della Repubblica, in particolare da quando è numero uno del gruppo Gedi, sostanzialmente è un gruppo che appartiene a Gelli Elkan, comunque Maurizio Molinari che è legatissimo a Israele sotto tanti punti di vista. Dunque, “la linea è oscena”, appunto di Repubblica, “per rinvigorire tale linea hanno pensato ‘questa lettera funziona, uno storico importante'”, io poi non lo conoscevo, “uno storico importante, funziona, utilizziamo per rispondere agli studenti”. “Cari studenti, Israele non è un regime”. Il problema, ripeto, è che questa lettera è stata scritta da un uomo che è scomparso. Ma poi nel 2011 cosa è avvenuto dal 2011 in poi? Ben prima, non mi riferisco al… a quello che è avvenuto dopo il 7 ottobre. Dunque il massacro osceno di bambini palestinesi ad opera dei terroristi israeliani, fanatici e fondamentalisti, sono i peggiori terroristi del pianeta oggi gli israeliani. Tra l’altro stanotte ennesima strage che non viene più riportata.
Maurizio Molinari, ma riportalo… Ma scrivi dei belli editoriali sui 16.000 bambini, sul terrorismo israeliano, e chiamali in questo modo “terrorismo israeliano”, non è terrorismo soltanto se si utilizzano dei coltelli, è terrorismo anche se i bambini vengono decapitati o bruciati vivi dalle bombe, non è che cambia no, alle famiglie non è che cambia niente, anche quello si chiama “terrorismo di stato”, è la cosa peggiore di tutte. Anche perché avviene grazie a un’impiantistica che Obama chiese al suo Ambasciatore presso le Nazioni Unite di astenersi quando il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel 2016 votò una risoluzione numero 2334 il 23 dicembre 2016, uno degli ultimi atti fondamentalmente del governo americano sotto la guida di Obama, che chiedeva appunto lo stop agli insediamenti illegali da parte israeliana, alla colonizzazione, perché Israele, oltre ad essere una democrazia che pratica apartheid, che viola i diritti umani, che viola eh, che pratica crimini di guerra, che oggi sta portando avanti un tentativo di pulizia etnica e genocidio, è anche appunto una democrazia che colonizza, è un paese colonizzatore che vuole colonizzare, e chiaramente l’arma della pulizia etnica è funzionale all’obiettivo della colonizzazione, come in passato altri paesi che hanno colonizzato hanno utilizzato massacri, pulizia etnica e genocidi.
Ad ogni modo, questa risoluzione la 2334 chiede lo stop degli insediamenti illegali d’Israele in Cisgiordania e a Gerusalemme est. Che cosa è avvenuto da quando è stata approvata questa risoluzione in poi? Tra l’altro appunto negli anni che vanno dalla scrittura di questa lettera che però per la redazione della Repubblica è ancora attuale? No, per giustificarsi “è ancora attuale, ci serve ad analizzare il dibattito”, gli insediamenti sono aumentati. Anzi, negli ultimi mesi, anche prima del 7 ottobre, venivano distribuiti ai coloni fucili d’assalto da parte dei governanti dell’ultra destra razzisti xenofobi israeliani, appunto fucili d’assalto, “andate sterminate!”. D’altro canto, così si può occupare territori altrui con la violenza, non è che i palestinesi se ne vanno se gli… se gli israeliani gli chiedono “per favore ci lasciate questa terra perché eh, c’è l’ha promessa a Dio è la Terra promessa e non vogliamo creare la grande Israele”, serve la violenza, serve il sangue, per questo vengono distribuiti, sono stati distribuiti negli ultimi mesi prima anche del 7 ottobre armi, fucili d’assalto, per permettere eh, la colonizzazione violenta dei territori ai palestinesi, e gli insediamenti non si sono mai fermati, aumentano, aumentano, aumentano, aumenta la colonizzazione, la repressione, l’apartheid.
Anche perché no, ma ci arrivo tra un attimo. Altra cosa che Molinari potresti scriverle queste robe qui, no? Eccolo qua, mi sono segnato. Questo è un report del 2022 eh, di Save the Children: “per i bambini palestinesi il 2022 è stato l’anno più letale”. I bambini pagano il prezzo più alto: “il numero di bambini uccisi, Save the Children, dalle forze di sicurezza e dai coloni israeliani, coloni”, questo è avvenuto in questi anni prima del 7 ottobre, “nella Cisgiordania occupata è raddoppiato quest’anno arrivando a 34, dopo l’uccisione di due adolescenti a inizio settimana, 34 bambini assassinati dai coloni israeliane, delle forze di occupazione”, li occupano eh lì, “le forze chiamatele in questo modo, non l’esercito israeliano, forze di occupazione israeliane“, chiamatele questo modo. Forse capirete anche che la parola “apartheid” è estremamente corretto l’utilizzo della parola apartheid, è estremamente corretto, anche se oggi Repubblica utilizza una lettera scritta nel 2011 da una persona morta, punto, per dire “no, Israele non è un regime, non sta praticando apartheid” eh, in maniera strumentale.
Questo è del 2022, poi oh, questo è un rapporto altro di Save the Children pubblicato il 15 giugno 2022, si chiama “intrappolati a Gaza dopo dopo 15 anni di blocco”: “dopo 15 anni di blocco quattro bambini su cinque soffrono di depressione e vivono tra angoscia e paura, più della metà di loro, 55%, ha pensato al suicidio”. Questo avveniva nel nel 2022, rapporto del 15 giugno del 2022 nei, rapporto “intrappolati”: “la maggior parte dei bambini di Gaza soffrivano di disturbi psicologici, il 55% ha ipotizzato di suicidarsi”, bambini che ipotizzano, che pensano al suicidio. Ma ci rendiamo conto? Questo prima del massacro che stanno subendo i 16.000 bambini assassinati dai terroristi israeliani e le migliaia di mutilati, di feriti, di persone orfane. Immaginate quello che sarà Gaza nei prossimi anni, se esisterà ancora, già non esiste più, se abiteranno lì, perché l’obiettivo israeliano, a proposito Molinari, è cacciarli. Parla di questo direttore Molinari, parla di questo rapporto pubblicato anche da Wikileaks e molto probabilmente realizzato dal ministero dell’intelligence israelian prima il 7 ottobre, è stato pubblicato 6 giorni dopo il 7 ottobre e probabilmente ci lavoravano già da tempo, che indica la strategia da adottare a Gaza.
La strategia perché forse riusciamo a capire un po’ di cose anche su determinate sviste che ci sono state, allarmi ignorati dall’intelligence israeliana appunto rispetto al 7 ottobre, o l’utilizzo anche del 7 ottobre per fare proprio eh, terra bruciata, per distruggere tutto. Forse capiamo un po’ di cose perché l’idea di cacciare i palestinesi da Gaza esiste da tempo per occupare un’altra striscia sul mare eh, rendere la Costa Azzurra di Israele, per sfruttare i giacimenti di petrolio e gas al largo appunto delle Coste di Gaza. Questo è l’obiettivo, no? Tant’è che appunto il ministero dell’intelligence israeliana ha indicato in questa lettera pubblicata 6 giorni dopo il 7 ottobre da Wikileaks gli obiettivi appunto da realizzare a Gaza, e c’è scritto in questa lettera che “alla lunga ci saranno dei vantaggi strategici geopolitici”, come dire, “nel breve subiremo delle conseguenze se facciamo pulizia etnica, qualcuno ci verrà contro, ci saranno delle proteste di piazza, ci sarà la crescita dell’antisemitismo”, deprecabile sia chiaro, “ci saranno manifestazioni di odio nei confronti di Israele, alcuni paesi”, ieri ho letto che le Maldive hanno vietato l’accesso ai cittadini israeliani eccetera, “subiremo delle le conseguenze ma alla lunga occuperemo una terra ricca, bella, sul mare, possiamo costruire, potremo costruire villette e poss potremo sfruttare i giacimenti di gas e petrolio e cacciare i palestinesi, fare pulizia etnica”, cosa che già hanno fatto nel 47-48 con la catastrofe, con la Nakba.
Parla anche di questo neg nei nei tuoi editoriali, no? Non soltanto di antis- ma appunto anche di islamofobia, di terrorismo di stato, di apartheid. A proposito di apartheid, il primo febbraio del 2022, sempre 2022 quindi prima del 7 ottobre, Amnesty International pubblicava un rapporto e cu- mi sono segnato le le parti principale appunto che appunto definisce il sistema in Israele un sistema di apartheid da noi palestinesi, scrive Amnesty International. La citate sempre quando parlate magari di diritti violati in Iran, in Corea del Nord, in in Russia, in Turchia. Giustamente è giustissimo perché è un’organizzazione estremamente autorevole che non guarda in faccia nessuno. L’ha citata è una fonte importante dottor Molinari, Amnesty International, e non smette di essere una fonte quando pubblica un rapporto sull’apartheid, appunto sul regime di Apartheid realizzato da Israele a danno dei palestinesi lì, no? Tiriamo fuori le lettere dei defunti per rispondere, per smentire appunto, per andare contro gli studenti universitari di Edimburgo che chiedono il boicottaggio di Israele per Apartheid.
Nel rapporto di Amnesty c’è scritto che c’è l'”intenzione quella di dominare ed opprimere i palestinesi”, parla di “segregazione giuridica e territoriale, di violenze di coloni su cittadini inermi sotto gli occhi consenzienti dei militari israeliani”. I soldati israeliani guardano, applaudono, si mangiano i popcorn mentre i coloni israeliani praticano ogni tipo di violenza nei confronti dei palestinesi e uccidono anche i palestinesi, crimini contro l’umanità, tutto questo è scritto in questo rapporto che definisce appunto il sistema di apartheid. Citatelo, no, probabilmente non lo poteva a conoscere questo rapporto perché insomma è quello stesso anno è morto l’autore di quella lettera. E comunque quella lettera viene scritta nel 2011, dunque quando è stata scritta non era stato pubblicato questo rapporto, non è stata approvata la risoluzione che chiedeva lo stop alle colonie illegali in Cisgiordania, Gerusalemme est 2016, non erano stati pubblicati rapporti appunto di Save the Children che parlano di Gaza come prigione a cielo aperto, “intrappolati”, di bambini che soffrono di enormi disturbi psicologici, oppure dell’anno peggiore per i bambini palestinesi, il 2022.
E non c’era stato, dottor Molinari, un massacro senza precedenti con l’obiettivo di sterminare. O davvero lei crede sul serio che Israele stia cercando veramente di salvare i civili? Pensate, c’è qualcuno raziocinante, lo disse Parenzo mesi fa: “No ma che tu veramente pensi Israele voglia uccidere deliberatamente i civili a cominciare bambini?”. Ovvio, lo sta facendo da mesi! Non solo non c’era stata un’altra cosa che sembra eh, passa così in sordina, di nell’oblio no, così in cavalleria non l’analizziamo adeguatamente. Che cosa? Che la corte penale internazionale, una corte non riconosciuta da Israele, dagli Stati Uniti d’America, della Russia, ma riconosciuta se non erro da 124 paesi tra i quali l’Italia, ha chiesto l’arresto di Netanyahu come criminale di guerra. Poi vedremo se verrà convalidato. La procura di questa corte ha chiesto l’arresto. In più, il tribunale internazionale di giustizia, che è il massimo organo delle Nazioni Unite per per quanto riguarda appunto la giustizia internazionale, che ha sede all’Aia, riconosciuta da tutti i paesi che fanno parte appunto dell’ONU, ha rinviato a giudizio quindi oggi Israele è sotto processo per genocidio. E qual è stato il paese che appunto ha denunciato di fronte all’ONU, di fronte al tribunale Internazionale di Giustizia Israele per genocidio? Il Sudafrica, un paese che conosce molto bene l’apartheid perché è riuscito ad affrontare e sconfiggere il il sistema appunto di apartheid grazie a Nelson Mandela, grande sostenitore della causa palestinese.
Ma oggi Repubblica, ripeto, quando pensiamo che il giornalismo italiano non possa scendere ancora più in basso, e poi vi lamentate eh, sia delle urne che vengono disertate, oppure delle edicole sempre più vuote che non comprano più i giornali. Ovvio, questa è l’informazione pubblica, appunto una lettera “cari studenti Israele non è un regime” di una persona morta nel 2022 e che ha scritto questa lettera nel 2011. Questa è l’informazione italiana, salvo rare eccezioni. E anche per questa è quell’informazione mediatica che ha dato la scorta mediatica che ha permesso a Israele, e sta permettendo a Israele, di compiere questi crimini contro l’umanità. Oscena è responsabile anche il sistema mediatico del cosiddetto libero, democratico Occidente. Grazie a tutti e condividete.
Pubblicato il 3 giugno 2024 su YouTube