Chiudendo il parlamento italiano, l’Italia risolverebbe di colpo gran parte dei suoi problemi e tornerebbe a contare qualcosa nel mondo. Questo grazie alla Repubblica Federale Europea dotata di un premier continentale, di un governo espressione dei popoli europei ed uno stato unitario. Roma diventerebbe una specie di regione in cui lasciare qualche burocrate, mentre la politica vera si farebbe a livello continentale. I sontuosi palazzi della politica nostrana potranno essere aperti per i turisti asiatici, mentre per i nostalgici della Repubblica italiana si organizzeranno sfilate in costumi tradizionali con tanto di banda e rinfresco finale. La storia del resto va e deve andare avanti. In paeselli malconci come il nostro, la politica è uno dei problemi principali invece che la soluzione e questo perché non fa altro che chiacchierare e litigare, ma anche perché in un contesto sempre più globale non conta nulla.
Tutti i problemi principali che ci affliggono oggi sono di natura internazionale. Tipo quelli economici come le crisi industriali o le condizioni di lavoro, quelli ambientali, quelli legati alle migrazioni di massa, alla sicurezza ma anche quelli sanitari o legati alle nuove tecnologie. Una repubblica continentale è quindi sempre più una necessità pratica e paeselli malridotti come il nostro avrebbero tutto da guadagnarci. La metodologia è infatti molto semplice, si sceglie il meglio prodotto dai vari paesi europei nei vari settori e si applica a tutti. La migliore sanità, le migliori condizioni di lavoro, la migliore burocrazia e via discorrendo.
Quanto alla qualità della classe dirigente, anche su questo noi italiani avremmo solo da guadagnarci perché la vita insegna come più ci mischiamo con altri esseri umani, più evolviamo. Già, la diversità è un vantaggio, non un ostacolo. Nella vita personale come in quella continentale. Ma oltre a migliorare drasticamente la nostra vita quotidiana, la Repubblica Federale Europea ci permetterebbe di contare ancora qualcosa nel mondo. Invece cioè di leccare i piedi a Washington o Mosca finendo umiliati come in questo periodo turbolento, un Europa politicamente unita tornerebbe protagonista e noi con essa. L’intera Europa e davvero unita, sarebbe addirittura superiore agli Stati Uniti e non solo economicamente ma anche a livello politico essendo espressione di un sistema più sensato, con uno stato sociale al centro e con poteri più bilanciati. La società europea è nettamente più sana di quella americana e la qualità della vita alquanto superiore. Anche con la Russia non ci sarebbero paragoni, ci supererebbero giusto in chilometri quadrati e riserve di gas e petrolio. Per il resto siamo decenni avanti a livello democratico e sociale. Idem rispetto alla Cina e invece di andare a Pechino da chihuahua nazionali ci rapporteremmo alla pari col gigante cinese e un domani pure con quello indiano.
Già, l’era delle nazioni è sepolta da mo’, quella dei continenti già sorta. E se non ci adeguiamo ai tempi, le umiliazioni di questi giorni e la raccapricciante guerra di trincea in Ucraina saranno solo le prime di una lunga serie. Finiremo sempre più zimbelli dei Trump e dei Putin del momento con gli insignificanti premier nazionali che girano a vuoto. Pericoloso ma anche ingiusto. Dobbiamo reagire. Sul piatto politico vi sono solo due opzioni al momento. Da una parte le vecchie partitocrazie nazionali incapaci di fare passi avanti ma anche indietro perché in fondo non genuinamente europee e timorose di perdere potere e senso, dall’altra parte c’è invece l’ondata nera che propone il ritorno al nazionalismo. Un suicidio politico frutto della paura del cambiamento che ci trascinerebbe nella direzione opposta.
Serve una terza opzione davvero europea, partiti e politici che abbiano il coraggio di chiudere i parlamenti nazionali e fondare una Repubblica Federale Europea non solo in grado di risolvere i problemi che ci affliggono, ma anche con ambizioni di leadership. L’Europa ha un bagaglio storico e culturale che la renderebbe un leader globale virtuoso su ogni fronte. Un Europa che invece di inginocchiarsi agli americani o ai russi, li aiuta a crescere e invece di venire calpestata fa da perno. Una Repubblica Federale che alleata a quella americana e amica di quella russa può giocarsela alla pari con quella cinese. È questa la nostra unica salvezza, è questo l’unico modo in cui malconci paeselli come il nostro potranno ancora contare qualcosa. Superando i confini anche mentali che ci frenano e dividono, prendendo atto della drammatica realtà globale e delle sfide che ci attendono e completando il progetto europeo avviato nel dopoguerra dai nostri avi. La storia del resto va e deve andare avanti. L’era delle nazioni è sepolta, quella dei continenti già sorta e noi europei dobbiamo esserci con la nostra repubblica federale.