Le dichiarazioni di Vladimir Putin del 12 settembre 2024 non sono solo un avvertimento, ma un chiaro segnale di escalation nel conflitto tra Russia e Ucraina. L’uso di missili occidentali a lungo raggio contro il territorio russo non può essere limitato a una decisione ucraina, ma implica il coinvolgimento diretto della NATO, con il rischio di una guerra globale. Putin sottolinea che l’uso di questi armamenti richiede dati e supporto tecnico della NATO, trasformando così il conflitto in uno scontro diretto tra la Russia e l’alleanza occidentale. Inoltre, l’attacco ucraino alla base aerea russa ‘Olenya’, facilitato da droni lanciati dalla Finlandia, evidenzia come la NATO stia espandendo il suo ruolo nel conflitto. La guerra mondiale potrebbe essere imminente, ma molti politici, distratti da questioni irrilevanti, non colgono la gravità della situazione.
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di Pino Cabras
Siccome i media si stanno occupando di cose poco importanti – come al solito – è urgente richiamare l’attenzione sulla notizia più rilevante. Non è soltanto la classica notizia del giorno, ma una novità che va a lambire, per sua natura, una questione da fine di civiltà: ossia uno scontro diretto NATO-Russia, cioè una guerra mondiale alla soglia di una guerra nucleare. Scusate se è poco. Questa è la portata delle dichiarazioni di Vladimir Putin, che il 12 settembre 2024 ha pronunciato un discorso senza fronzoli in merito al “permesso” (in realtà un ordine tassativo) dato a Volodymyr Zelensky dagli Stati Uniti e dal Regno Unito per l’uso di missili occidentali a lungo raggio contro il territorio della Federazione Russa. Gli stessi abietti e impassibili fornitori d’armi consegnate ai genocidi che stanno sterminando la gente della Striscia, oggi usano ogni categoria “morale” per giustificare l’intensificazione estrema del conflitto in Europa. Credibili e puri come uno stupratore con i pantaloni abbassati.
Sentiamo direttamente da Putin cosa ritiene che siano i “permessi” di bombardare e quali sono le logiche conseguenze:
«È in atto un tentativo di sostituire i concetti. Perché qui non si sta parlando di permettere o proibire al regime di Kiev di colpire il territorio russo. Lo sta già colpendo con l’aiuto di veicoli aerei senza pilota e altri mezzi. Ma quando si tratta di utilizzare armi occidentali ad alta precisione e a lungo raggio, la questione è completamente diversa.
Il fatto è che – come ho già detto, e qualsiasi esperto lo confermerà (sia qui che in Occidente) – l’esercito ucraino non è in grado di colpire con sistemi moderni ad alta precisione e a lungo raggio di produzione occidentale. Non può farlo. Questo è possibile solo con l’uso di dati satellitari, che l’Ucraina non possiede: si tratta di dati provenienti esclusivamente dai satelliti dell’Unione Europea o degli Stati Uniti, in generale, dai satelliti della NATO. Questo è il primo punto.
Il secondo punto, e molto importante, forse il più importante, è che le missioni di volo per questi sistemi missilistici possono, in realtà, essere eseguite solo da personale militare dei paesi della NATO. I militari ucraini non possono farlo. E quindi, non si tratta di permettere o meno al regime ucraino di colpire la Russia con queste armi. Si tratta di decidere se i paesi della NATO siano direttamente coinvolti in un conflitto militare o no.
Se questa decisione verrà presa, non significherà altro che la partecipazione diretta dei paesi della NATO, degli Stati Uniti e dei paesi europei alla guerra in Ucraina. Questa è la loro partecipazione diretta.
E questo, ovviamente, cambia significativamente l’essenza stessa, la natura stessa del conflitto.
Significherà che i paesi della NATO, gli Stati Uniti e i paesi europei sono in guerra con la Russia. E se così fosse, tenendo conto del cambiamento dell’essenza stessa di questo conflitto, prenderemo le decisioni appropriate basate sulle minacce che ci verranno create.»
I politici italiani che ancora oggi nel loro baraccone si stanno occupando di fregnacce forse ritengono troppo lungo perfino un messaggio così breve e perciò si distraggono. Allora riassumo il messaggio di Putin ancora di più, perché ora la campana suona per loro e purtroppo anche per noi. Tutti devono capire. In breve: Putin ci sta dicendo che l’uso di armi occidentali sofisticate per aggredire in profondità il territorio russo da parte dell’Ucraina implicherebbe il coinvolgimento diretto della NATO, il che trasformerebbe il conflitto in una guerra diretta tra Russia e NATO, con conseguenti reazioni russe. Capite tutti molto bene che questa notizia ci riguarda molto di più dell’«autotune» di Fedez. Qualcuno spinge Mosca spalle al muro nell’illusione folle che si arrenda. I settori dominanti del potere anglosassone e tutti i loro vassalli ci stanno portando rapidamente oltre Hiroshima. La guerra mondiale è dietro l’angolo a coronamento di dieci anni di provocazioni sistematiche. Putin è espressione di una classe dirigente che non intende sottomettersi a chi sta pianificando un’Operazione Barbarossa 2.0. Centinaia di milioni di persone, vivendo in mezzo a un’infinità di basi militari dove spadroneggiano gli USA, sono state trasformate dai loro dirigenti in altrettanti bersagli.
E a proposito di provocazioni, ieri è passata quasi inosservata anche un’altra notizia. Droni kamikaze ucraini, modificati sulla base dell’ultraleggero A-22 Foxbat, sono stati lanciati da territorio finlandese in un attacco mirato alla strategica base aerea russa ‘Olenya’ nella regione di Murmansk, un’area chiave dl sistema di sicurezza nucleare della Federazione Russa. L’operazione, secondo fonti militari russe, sarebbe stata facilitata da due aerei da ricognizione elettronica Gulfstream della Svezia, che avrebbero svolto un ruolo cruciale nell’individuazione dei bersagli. Uno di questi velivoli avrebbe addirittura violato lo spazio aereo russo per diverse ore. Le sofisticate difese aeree russe sono però riuscite a intercettare e neutralizzare tutti i droni ostili prima che potessero raggiungere il loro obiettivo.
Anche qui, per capire la portata della notizia, rilanciata da molti specialisti della difesa occidentali: l’attacco “ucraino” parte in realtà da un paese NATO e si muove con logistica e supervisione sempre della NATO portando un atto di guerra dentro il territorio russo, addirittura in un’area dove sono stoccate migliaia di testate nucleari. La Finlandia si sta rapidamente trasformando in una nuova Ucraina. Putin ha fatto capire che le conseguenze di simili progetti trasformerebbero l’Occidente intero in un’immensa terra di guerra.
Pensate che capiranno? A sentire Elly Schlein – intervistata da Formigli qualche ora fa – l’Unione europea deve agire in modo da «isolare la Russia, prima di tutto staccandola dalla Cina». Una che non sa nemmeno giocare a Risiko, nel giorno in cui Putin ha spiegato che si cambia gioco e i missili sono veri, non trova di meglio che distruggere i BRICS da uno studio televisivo alle porte di Roma. Il futuro nostro e dei nostri figli è in mano a politici inetti, ignoranti, corrotti e irresponsabili. La pace è la cosa più importante da comandare all’agenda del mondo.