Cui prodest? Cioè, chi beneficierebbe di un eventuale successo del dossieraggio contro i due Pm della Procura di Cagliari? Ovviamente gli imputati, “eccellenti”, delle inchieste che i magistrati Andrea Vacca e Giangiacomo Pilia hanno diretto negli ultimi anni. Qualcuno, vicino a loro, si è mosso per giocare questa carta. Che, sia chiaro, rappresenta un pericoloso salto di qualità nell’azione criminosa. Con sfumature fortemente mafiose. Un atto che significa anche altre cose. La prima, che i due magistrati, verosimilmente, abbiano colpito nel segno. La seconda, che il dossieraggio appare sì come un gesto di impudente arroganza criminale, ma in effetti altro non sarebbe che una manifestazione di debolezza. Di chi si sente perduto. E giochi il tutto per tutto. Nella disperazione del volgere degli eventi. La “mente” è maldestramente diabolica. Perché se gli autori venissero identificati (evenienza molto complicata, ma realistica) per loro e per i loro “amici” sarebbe un terribile boomerang: una conferma di colpevolezza e la connotazione eversiva del dossieraggio. Con conseguenze penali altissime. Il clamore su questo risvolto gioca a favore di chi cerca, come rimedio estremo, la incompatibilità dei due pm. Così da rallentare e togliere credibilità al lavoro investigativo. Portandolo verso una deriva con esiti oscuri. Opportunità che credo non sfuggirà al collegio difensivo nei processi in questione. Lo scenario è preoccupante. Ma, personalmente, non sono pessimista. Anzi.
Il dossieraggio è una sfida agli inquirenti. Che non potranno che trovare nuovo vigore nella loro azione.
IL MIO OSSERVATORIO (6043)