Il pericolo pubblico N.1

Non era semplice già riuscire a farsi escludere dal negoziato che conta, ovvero quello tra Russia e Usa che stanno discutendo della sicurezza Europea senza nessuna delegazione dell'Unione Europea. Ma...

Non era semplice già riuscire a farsi escludere dal negoziato che conta, ovvero quello tra Russia e Usa che stanno discutendo della sicurezza Europea senza nessuna delegazione dell’Unione Europea. Ma loro vogliono strafare, sempre. Ovviamente per dimostrarci ogni giorno di più quanto siano inutili e pericolosi.

Nel famoso vertice di Parigi non sono riusciti a mettersi d’accordo su nulla, se non nel continuare sulla strada di fornire ancora armi a Zelensky e mantenere le sanzioni. Anzi, oggi ci hanno comunicato che a breve vareranno il 16° pacchetto di sanzioni contro la Russia. Non sto scherzando, lo ha detto il Commissario europeo per l’Economia Valdis Dombrovskis. Io non ho più parole per definire questi personaggi.

Inoltre sono riusciti a sedersi a un tavolo inutile compiendo financo l’impresa di escludere i paesi dell’est Europa. Infatti Repubblica Ceca, Romania, Slovenia e quei fanatici dei Paesi Baltici hanno protestato.

Sono fermamente convinto che un tavolo di alcolisti anonimi avrebbe ottenuto risultati più rilevanti. Inutile continuare a prenderci per il culo: questa è l’Unione Europea oggi. Era nata per essere un attore rilevante a livello internazionale (almeno così è stata venduta all’opinione pubblica anche se, ci sarebbe da aprire un capitolo enorme!), è diventata un pericolo pubblico che produce scartoffie, affama i propri cittadini e alimenta guerre.

Chi oggi non vuole e non riesce a mettere in discussione questo progetto diventato ormai guerrafondaio, inutile nel migliore dei casi e pericolosissimo e letale nel peggiore, è il primo nemico dei Popoli Europei. E non venitemi a parlare del fatto che i Paesi singoli sarebbero irrilevanti a livello internazionale. Perché oggi sono tutti nelle stesso calderone e sono ancora più irrilevanti tanto da non contare nulla su una guerra a casa propria!

Giuseppe Salamone

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