Ursula Von der Leyen ha appena pronunciato un discorso terribile, tutto incentrato sull’uso della forza e sulla necessità di fare la guerra. Basterebbe solo questo per capire che le politiche portate avanti da questa signora sono totalmente incompatibili con la Costituzione della Repubblica italiana. Lo schema che stanno usando è di nuovo quello dell’emergenza.
Putin è il nuovo covid, il mostro, il pericolo, la minaccia, l’elemento che può farti morire e che ti rende bisognoso di protezione. Di fronte a un’emergenza così incombente non c’è tempo per le discussioni, per le macchinose assemblee democratiche che fanno solo perdere tempo mentre il mostro avanza. Il tuo diritto a dissentire non conta nulla perché bisogna proteggere la collettività. Si deve correre, essere uniti, scavalcare il Parlamento, rinunciare ai diritti. E non sono ammessi “disertori”. Non a caso usavano questa espressione anche durante il covid, e lo paragonavano a una guerra. Ora come allora chi non è d’accordo con le politiche portate avanti dalle classi dirigenti sta con il nemico, tifa per il mostro, va silenziato, censurato, magari anche arrestato.
Come in Romania, dove sono state annullate le elezioni e il vincitore è stato arrestato e poi escluso dalla ripetizione delle elezioni. Per non parlare della censura verso chi prova a fare sentire le ragioni dell’altro. L’ospitata di un giornalista russo nella nostra tv pubblica è stata repentinamente cancellata su ordine di una europarlamentare italiana. Perché si dovrebbe avere paura di ascoltare il punto di vista dell’altro? Poi lo si può contestare, si può non essere radicalmente d’accordo, ma se arrivi al punto di vietare all’altro di parlare sei già in un regime di comunicazione di guerra, non hai fiducia nelle tue ragioni e vuoi essere certo che la tua propaganda sia l’unica da dare in pasto alle masse.
Le armi invece sono il nuovo vaccino, lo strumento salvifico verso cui dirottare tutte le risorse pubbliche, che dall’oggi al domani diventa argomento unico di discussione per il carrozzone mediatico e nel dibattito politico. Non esiste più emergenza climatica, magicamente il debito pubblico non mette più a repentaglio la stabilità delle nostre istituzioni, tutti si riscoprono keynesiani, oltretutto stavolta quando dicono di voler usare il bazooka non è più solo un’espressione figurata.
L’esercito europeo e la difesa comune sono quegli strumenti attraverso cui raggiungere la salvezza e la sicurezza in maniera pratica ed efficiente. Perché per comprare ciò di cui abbiamo bisogno per proteggerci, o per produrlo più in fretta, c’è bisogno di accentrare il potere decisionale presso una sola entità, la quale deve avere carta bianca per ordinare le commesse magari anche con un sms. Se ci pensate, è il modo più “stalinista” di gestire la cosa pubblica, ma paradossalmente ci dicono che tutto questo serve proprio per non diventare come i russi, e difendere la democrazia liberale.
È vero, siamo in pericolo, qualcuno minaccia la nostra libertà, la nostra sicurezza, e ci ha dichiarato guerra. Ma si tratta dei “nostri”.
Francesco Forciniti