Nomine negli staff regionali, il costo occulto della politica

Staff regionali in Sardegna, più favori che competenza. Incarichi usati per ripagare debiti elettorali, un sistema legale ma indecente che pesa sui cittadini.

di Mario Guerrini

Gli staff. In Regione Sardegna. Negli assessorati e nella stessa Presidenza. Dovrebbero essere uno strumento di indispensabile supporto tecnico per assessori e Governatore (Governatrice). In realtà, salvo poche eccezioni, sono posizioni di comodo. A spese dei contribuenti. Sostanzialmente servono, in gran parte, a pagare le cambiali elettorali. Cioè a “sistemare” alcuni di coloro (non pochi) che hanno contribuito con il loro aiuto in campagna elettorale a fa vincere la coalizione. La riconoscenza per il supporto in voti è premiata con incarichi pubblici. È una cattiva abitudine. Che spiega il senso e il significato di molte assunzioni a termine nell’apparato regionale. Molte nomine prestano il fianco a critiche e polemiche feroci dell’opposizione. Ma è tutto legittimo, consentito dalle norme. Che andrebbero responsabilmente cambiate. Anche perché questo malcostume si è amplificato negli ultimi anni. Visto che è un modo come un altro per far pagare ai cittadini il costo della campagna elettorale. È accaduto con Christian Solinas e accade attualmente anche con la Governatrice Alessandra Todde. Un “sistema” scorretto e indecente della politica. Che va assolutamente modificato.

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