Netanyahu e l’ennesimo atto di brutalità: come la sua politica coloniale sta distruggendo il popolo palestinese e l’immagine di Israele nel mondo

Netanyahu, con l'uccisione del capo politico di Hamas, rivela la brutalità della sua politica coloniale verso i palestinesi, mentre la verità sul sionismo emerge globalmente.

Netanyahu, mentre affermava di negoziare e rassicurava i familiari degli ostaggi, ha ordinato l’uccisione del capo politico di Hamas, dimostrando la brutalità della sua amministrazione e dei suoi alleati sionisti. Da decenni, Netanyahu e i suoi complici perseguono una politica coloniale oppressiva verso i palestinesi, che hanno resistito nonostante l’apartheid e l’occupazione illegale. La recente escalation a Gaza ha svelato la vera natura di questo progetto, basato su estremismo religioso e violenza. Con l’aumento della consapevolezza globale e delle tecnologie che rivelano la verità, c’è speranza per un cambiamento verso una vera democrazia, segnando forse la fine dell’agenda sionista.

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di Tommaso Merlo

Mentre diceva di negoziare e rassicurava i famigliari degli ostaggi, Netanyahu ha ammazzo il capo politico di Hamas. Nessuna sorpresa. Netanyahu e suoi complici sionisti vogliono che palestinesi e paesi limitrofi si inginocchino davanti ai loro deliri coloniali. Vogliono dominare a qualunque costo. Punto. E chiunque osa contrapporsi viene annientato. Una storia che dura da decenni. Per ogni colpo subito, ne restituiscono dieci e vale tutto. Anche stragi di civili, torture, violazioni di legge, bombe ed omicidi in paesi stranieri. Tutto. E poi ovviamente i terroristi sono solo gli altri, i loro nemici, mentre loro sono democratici col sacrosanto diritto di esistere e di difendersi. Ma per fortuna la storia è una cosa seria e a certe barzellette nel lungo periodo non crede più nessuno. Da decenni ai palestinesi vengono date tre opzioni: andarsene, sottomettersi o venire ammazzati. Se il popolo palestinese non avesse resistito, avrebbe fatto la stessa fine degli Indiani d’America. Sarebbe stato sterminato e confinato in riserve e man mano riassorbito. Neanche un museo di cultura palestinese gli avrebbero concesso.

Un delirio coloniale che il sionismo porta avanti ancora oggi terrorizzando civili, rubando terre ed applicando quello che le Nazioni Unite definiscono un regime di apartheid e di occupazione illegale e violenta. Sono decenni che i palestinesi subiscono abusi ed ingiustizie, nessun popolo è stato perseguitato così a lungo e così duramente. Lo dicono perfino i sudafricani. Eppure non si sono mai arresi. Nonostante gli scarsi mezzi, nonostante Israele abbia corrotto la politica e la stampa occidentali, i palestinesi hanno continuato a lottare sia in Palestina che nell’estero. Una resilienza davvero stoica. Ed a seguito dell’atroce genocidio di Gaza, si intravedono finalmente dei passi avanti sostanziali nella loro lotta di liberazione, di giustizia ed autodeterminazione. Netanyahu ed i suoi complici sionisti con Gaza hanno esagerato facendo crollare decenni di propaganda e manipolazione di massa. Oggi il progetto coloniale sionista è nudo davanti al mondo intero. E tutti hanno capito in cosa consista davvero. Sfruttamento fanatico della religione per meschini fini politici di occupazione ed oppressione di terre altrui. Proprie credenze spacciate come verità assolute ed imposte con la violenza su chi crede diversamente anche a costo di calpestare diritti umani e leggi internazionali. Tutto qui. Il resto sono chiacchiere politiche.

Quanto alla cronaca, Netanyahu ed i suoi complici cercano da mesi l’escalation con l’Iran, vogliono trascinare tutto l’Occidente in una guerra che gli permetta di continuare a tenere viva la loro propaganda ed imporsi con la violenza nella regione. Vogliono usarci per dominare i paesi limitrofi e completare l’opera coloniale a danno dei palestinesi. Se da decenni comprano politica e stampa occidentale, è proprio per avere mani libere ed impunità, ma anche supporto economico e militare in fasi delicate come questa. Ma il genocidio ha fatto saltare i piani. Si sono mossi paesi ed istituzioni internazionali e soprattutto una nuova società civile globale, I tempi sono cambiati, i popoli del mondo si muovono e si contaminano, stanno emergendo nuove consapevolezze e grazie alle nuove tecnologie si riesce ad arrivare alla verità. Alla fine siamo tutti esseri umani e non ci dovrebbe essere posto sul pianeta per certe porcherie. Ed è solo questione di tempo e anche la politica occidentale sarà costretta ad adeguarsi. Ma restando alla cronaca, comunque vada a finire l’ennesima crisi regionale, il sionismo di Netanyahu e dei suoi complici è alla fine. Perché la storia è una cosa seria e a certe barzellette nel lungo periodo non crede più nessuno. Il destino del sionismo è venire sconfitto e reso illegale e al posto di un fallimentare e pericoloso stato ebraico, dovrà finalmente sorgere una vera democrazia degna di una Terra davvero Santa e che appartiene a tutti.

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