Meloni, Trump e Musk: la svendita del “sovranismo” tra cene, marmi e miliardi

Meloni svende l’Italia: 1,5 miliardi a Musk per controllare le telecomunicazioni. Altro che sovranismo, è sudditanza mascherata da patriottismo.

di Alberto Piroddi

Lei, la “patriota” che giura di difendere l’Italia dai perfidi poteri globali; lui, il tycoon che crede di essere l’incarnazione del sogno americano; e l’altro, Musk, l’alieno capitalista che si nutre di miliardi e controllo globale. È proprio in questo circo che la nostra premier si è catapultata, a Mar-a-Lago, per una cena che sa tanto di svendita mascherata da missione diplomatica.

Ci hanno raccontato che era lì per difendere l’onore italiano e ottenere il rilascio della giornalista Cecilia Sala. Peccato che tutto questo si sia rivelato l’ennesima balla. Mentre Meloni fingeva di essere una statista impegnata, Bloomberg ha sganciato il siluro: l’Italia sta firmando un accordo con SpaceX per un miliardo e mezzo di euro, senza gara pubblica, per consegnare le telecomunicazioni governative e militari italiane direttamente nelle mani di Elon Musk. Sì, avete capito bene: la “sovranista” consegna la sicurezza nazionale a un miliardario americano, tutto nel nome dell’interesse nazionale, ovviamente.

E questo non è nemmeno il primo atto della sua brillante strategia. Nel 2023, Meloni aveva già appaltato la cybersicurezza nazionale a Israele, affidandola a una collaborazione con Benjamin Netanyahu che costò le dimissioni di Roberto Baldoni, allora capo dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Ora, con l’accordo satellitare, si dimette Elisabetta Belloni, figura chiave a capo del DIS (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza), segno di un ulteriore scollamento tra il governo e le istituzioni preposte alla sicurezza nazionale. Diplomatici e servizi segreti italiani? Tagliati fuori. La premier preferisce negoziare direttamente con gli oligarchi tecnologici globali.

Il teatro messo in scena è quasi comico. Meloni cena con Trump, tra marmi pacchiani e un documentario complottista sulle ingiustizie subite dal povero Donald, mentre dietro le quinte Musk si prepara a mettere le mani sui dati più sensibili dell’Italia. Comunicazioni governative, reti militari, sistemi crittografati: tutto sarà gestito da SpaceX. Tanto valeva regalargli direttamente le chiavi di Palazzo Chigi e della Difesa, no? Ma tranquilli, siamo in ottime mani. Musk, l’uomo che vende satelliti a tutti – russi, ucraini, chiunque paghi di più – saprà sicuramente proteggere gli interessi italiani.

E vogliamo parlare della strategia? Trump, al momento, non ha alcun potere: tornerà presidente solo il 20 gennaio, ma intanto si gode il teatrino e la sua dose di adulazione. Meloni, però, non ha perso l’occasione per precipitarsi da lui come una scolaretta entusiasta, sperando di guadagnare qualche punticino con i suoi fan interni. E Musk? Lui incassa, ride e probabilmente si chiede quanto sia facile spennare un governo che si proclama sovranista ma che si consegna mani e piedi a un miliardario straniero.

Il patriottismo della Meloni, a conti fatti, è una farsa tragicomica. Prima svende Telecom a un fondo americano, ora consegna le telecomunicazioni governative a SpaceX. L’Italia, grazie a lei, non è più sovrana nemmeno sui suoi dati sensibili. E nel frattempo, lei continua a raccontarci che sta difendendo l’indipendenza nazionale. Certo, perché niente dice “indipendenza” come permettere a uno straniero di sapere tutto quello che succede nei corridoi del potere italiano.

E ora l’ennesimo tassello: tagliare fuori chiunque possa rappresentare un freno alle sue decisioni. Prima Baldoni, ora Belloni. Meloni sembra determinata a smantellare l’architettura istituzionale della sicurezza nazionale, sostituendola con accordi opachi e partnership internazionali che bypassano ogni controllo democratico. Il tutto condito dalla solita narrazione grottesca: i soldi pubblici usati per siglare accordi miliardari che arricchiscono gli amici americani, mentre agli italiani non resta che pagare il conto e guardare il Paese perdere pezzi di dignità.

È l’ennesima prova che il governo Meloni è bravissimo a proclamare slogan vuoti, ma incapace di fare qualcosa che somigli anche lontanamente a tutelare l’Italia. Anzi, a quanto pare, è decisamente più bravo a regalarla ai potenti di turno. Un capolavoro di “sovranismo”. Complimenti vivissimi.

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