Sono giorni ormai che questi due piangono e fanno i capricci perché sono stati tagliati fuori dalle decisioni UE.
In pratica stanno scegliendo presidente della Commissione UE, presidente del Consiglio UE e ministro degli esteri UE senza che Meloni e Salvini stiano toccando palla. E non è una bella cosa sia per l’Italia in quanto terza economia dell’UE sia per il governo italiano che si dimostra totalmente ininfluente nonostante abbia tutte le carte in regola per poter essere vincolante nelle decisioni.
Alla donna, madre e Cristiana, e allo specialista numero uno delle sagre tradizionali del bel paese, nonché degustatore riconosciuto dalle parti di Pontida e indossatore compulsivo di felpe e magliette, dopo avergli calato sulla testa e imposto un patto di stabilità vergognoso e da lacrime e sangue per l’Italia, anche le alte cariche dell’UE gli verranno imposte senza che abbiano voce in capitolo.
Questa è la dimostrazione di due cose plateali: la prima che non contano nulla a differenza della tanto decantata “credibilità internazionale” sbandierata da Meloni e dai suoi ultrà. La seconda che non contano nulla semplicemente perché sono dei servi. E quando hai a che fare con dei servi quaquaraquà non è richiesta la loro opinione, tantomeno quando bisogna prendere le decisioni.
Il problema di questi due che continuano a starnazzare non sono tanto i nomi decisi, ovvero la guerrafondaia Von der Leyen a capo della commissione, la russofoba Kaja Kallas al posto di Borrell e il portoghese Costa a capo del Consiglio UE. Per loro vanno benissimo questi nomi, basta che coincidano con il copione inviato dalla Casa Bianca. Il problema è che non gli viene data nemmeno la possibilità di dire anche noi siamo d’accordo e quindi includeteci nella decisione.
Se è vero che a livello internazionale sono una succursale della Casa Bianca, è altrettanto vero che l’UE andrebbe smantellata pezzo per pezzo perché si sta dimostrando quanto più lontano ci possa essere dalla parola democrazia. Perché non è possibile imporre decisioni in contro tendenza rispetto a quanto chiede il popolo europeo. Se il popolo europeo non vuole la guerra, mettere a comandare la Von der Leyen e la Kallas significa volere la guerra. E la cosa peggiore è che si stanno scannando per mettere bocca su nomine guerrafondaie che tra l’altro sostengono il terrorismo di stato israeliano, non sul togliere personaggi che vedono nella guerra, nel riarmo e nelle sanzioni alla Russia l’unica via. Incredibile!
A proposito: pensare che questi qui, fino a qualche mese fa, dicevano che avrebbero smantellato l’UE compresi “le burocrates de Bruxelas” (Meloni dixit). Addirittura quel miserabile di Salvini si è fatto una campagna elettorale inneggiando al pacifismo.
Povera Patria…