Mario Draghi, l’oracolo infallibile

La realtà, si sa, ha la testa dura e si incarica quasi sempre di smentire le narrazioni ideologiche, come nel caso specifico quelle proposte dall'unto dai mercati Mario Draghi.

di Diego Fusaro

Sembra che finalmente la guerra d’Ucraina stia finendo, grazie alla volontà congiunta di Vladimir Putin, presidente della federazione Russa, e di Donald Trump, il codino biondo che fa impazzire il mondo. Quest’ultimo, non certo per bontà intrinseca, ma per semplice comprensione sobria dei rapporti di forza, ha deciso di scendere a patti con la Russia, ben sapendo che non la si può sconfiggere.

E mentre le destre e le sinistre neoliberali europee starnazzano scompostamente, desiderando stoltamente la continuazione della guerra, ci punge vaghezza di rammemorare alcuni passaggi epocali dei sermoni della montagna dell’euroinomane delle brume di Bruxelles, Mario Draghi, l’unto dai mercati. Il quale non solo aveva a suo tempo dichiarato che, grazie all’infame tessera verde, si sarebbero prodotti ambienti sicuri dai contagi. Oltre a questa favola priva di fondamento, l’euroinomane di Bruxelles, l’austerico dei mercati cosmopoliti, si era anche bellamente sbilanciato in dichiarazioni relative alla guerra d’Ucraina, come quando aveva comicamente detto agli italiani che si trattava di scegliere tra il condizionatore e la pace. Ecco allora, proposte sparsamente, alcune delle memorabili dichiarazioni dell’unto dai mercati: “Kiev sembra avere un vantaggio sul campo”; “le sanzioni hanno avuto un effetto dirompente”; “la Russia fatica a fabbricare armamenti”; “l’economia Russa si contrarrà del 10%”.

Avevamo da subito messo in discussione dichiarazioni come queste, a cui pure gran parte degli italiani prestava fede come se provenissero da un oracolo infallibile e tale in effetti era per il discorso dominante l’euroinomane Mario Draghi. Ora possiamo dire senza tema di smentita che eravamo nel vero e che quei sermoni erano del tutto privi di fondamento, frutto di mera propaganda volta a giustificare la guerra e a far credere che la Russia fosse sul punto di crollare. La realtà, si sa, ha la testa dura e si incarica quasi sempre di smentire le narrazioni ideologiche, come nel caso specifico quelle proposte dall’unto dai mercati Mario Draghi. La cosa più incredibile è che, nonostante questa dura smentita, l’austerico di Bruxelles continui a essere serenamente considerato alla stregua di un oracolo infallibile, quando in realtà egli è soltanto una delle tante voci organiche al discorso neoliberale oggi egemonico. Discorso che oltretutto ha mostrato tutta la propria carica ideologica quando ha solennemente dichiarato l’esigenza di salvare l’euro a ogni costo (whatever it takes), con ciò lasciando apertamente intendere che tutto e tutti possono essere sacrificati sull’altare della moneta unica e dell’economia capitalistica connessa.

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