Harakiri.
“Serve un centro serio” (Carlo Calenda, Corriere della sera, 24.7).
Ma perché escluderti già in partenza?
Le vacanze intelligenti.
“Il tour con le firme di Repubblica nei luoghi delle vacanze lontani dal turismo mordi e fuggi” (Stefano Cappellini, Repubblica, 27.7).
“Dalle campagne di Matteotti all’antico confine di De Gasperi. Un piccolo pellegrinaggio laico alle origini della democrazia. Il trekking lungo la strada che unisce le vite di due grandi politici. L’autore Antonio Polito ha camminato con Gaetano Quagliariello, Fabio Dattilo, Roberta Lulli ed Emanuele Micozzi” (Corriere della sera, 28.7).
Ma non ce l’avete una vita? Poi dice che che uno si droga.
Le vite degli altri.
“Il missile di Hezbollah, strage nel campo di calcio: 12 ragazzini uccisi mentre giocano nel Golan, 30 i feriti. Hamas: colpita una scuola a Gaza, 30 morti” (Corriere della sera, 28.7).
Quindi, se un missile di Hezbollah uccide 12 ragazzini è una “strage”; se Israele ne uccide 30 è un’opinione di Hamas e non si sa chi è stato.
Duty free.
“È il momento d’oro dei profumi deluxe: Valentino arruola nasi per immaginare un mondo di fragranze ispirate alla moda” (Repubblica, 28.7).
Piero Fassino già in taxi verso Fiumicino.
Ha stato Putin.
“Una rivendicazione per il sabotaggio all’alta velocità a Parigi. Il dominio utilizzato (riseup.net, domiciliato a Seattle) viene spesso utilizzato dalla galassia anarchica” (Repubblica, 28.7).
“Ombre russe sulle Olimpiadi di Parigi… La mancanza di rivendicazioni stride… In attesa di conoscere gli sviluppi delle indagini francesi sul sabotaggio contro l’Alta Velocità, oggi l’Ue è attraversata dalla forte preoccupazione di essere diventata un obiettivo della guerra ibrida lanciata da Vladimir Putin per riuscire a prevalere in Ucraina” (Maurizio Molinari, Repubblica, 28.7).
Delle due l’una: o il direttore di Repubblica non legge Repubblica, o Seattle è in Russia.
Elementare, Sambuca.
“A quasi due anni dalla vittoria elettorale di Fratelli d’Italia è ormai evidente che Giorgia Meloni guida il governo più a destra della Storia repubblicana” (Molinari, Repubblica, 26.7).
Ammazza che volpe.
La gnorri.
“Meloni prova a ricucire la Via della Seta” (Repubblica, 28.7).
“Meloni apre alla Cina: ‘Basta incomprensioni’” (Stampa, 28.7).
“Meloni in Cina, prove di disgelo con Xi” (Giornale, 28.7).
Se becca la premier che ha bloccato la Via della Seta, le fa un mazzo così.
Lo gnorri.
“Autonomia, alt di Tajani: ‘Si tenga conto del Sud. Togliere allo Stato materie come l’export? Non scherziamo’” (Messaggero, 27.7).
Se becca il leader FI che ha votato l’Autonomia, gli fa un mazzo così.
Slurp.
“Inizia l’Olimpiade e il presidente della Repubblica c’è, fa squadra, mai invadente, non una parola, un gesto fuori luogo… Ha un rapporto sano con lo sport, lo arricchisce con l’ironia… Vola alto, come Tamberi: e gli atleti lo sanno, lo comprendono, simpatizzano… Il medagliere azzurro parte già ricco: l’oro di Mattarella” (Corriere della sera, 26.7).
“Sport, abbracci e sorrisi: la lievità del Mattarella 2… Chissà che qualche dritta Sergio Mattarella non l’abbia data anche al portabandiera azzurro alle Olimpiadi, ‘Gimbo’ Tamberi… regalando all’Italia un parallelismo sognante con Sandro Pertini… Quella del web, della comunicazione pop e della volontà di rompere certe barriere che circondano il Colle è una cifra stilistica che l’83enne governa senza intralci. Più che davanti alle gesta di una ex Balena bianca pare di essere dinanzi ad un agile delfino, capace di sguazzare nel mare magnum dei social tra una lezione sulla Costituzione ad una dozzina di Youtuber e un ciuffo ribelle sistemato in un fuori onda che è già parte della storia… È lo spirito del tempo nascosto dietro la mitezza di occhi azzurri” (Messaggero, 27.7).
Ma riposare le lingue mai?
Sbando.
“L’accusa del Pg Tarfusser, prossimo alla pensione: ‘La censura per il caso Erba una medaglia. Csm, sistema allo sbando’” (Identità, 25.7).
Però dài, ora che vai in pensione c’è già tutta un’altra aria.
Il titolo della settimana/1.
“Se Temptation Island rinnega l’Italia sovranista” (Gianluca Nicoletti, Stampa, 28.7).
Vuol dire che ha mangiato pesante.
Il titolo della settimana/2.
“Le telefonate Mosca-Washington per tenere a freno i blitz ucraini” (Repubblica, 28.7).
In arrivo a Mosca le prime armi Usa per respingere l’Ucraina.
Il titolo della settimana/3.
“La topologia dei nodi e la nuova alternativa democratica. Renzi avrebbe dovuto essere un topologo” (Riformista, 26.7).
Gnamm, da leccarsi i baffi.
Il titolo della settimana/4.
“I dubbi di Starmer sul nuovo caccia: a rischio la collaborazione con l’Italia” (Repubblica, 24.7).
Oh, no, e adesso come facciamo?
Il titolo della settimana/5.
“Cosa perdiamo se si dimette Toti” (Fausto Carioti, Libero, 26.7).
Un detenuto.
Il titolo della settimana/6.
“Il Cav. come Trump? Un falso storico” (Foglio, 24.7).
Infatti Trump non finanzia la mafia.
Il titolo della settimana/7.
“Davvero Brad Pitt è più credibile di un Achille nero?” (manifesto, 21.7).
Sì.
Il Fatto Quotidiano, 29 luglio 2024