Aria di casa.
“Toti tratta la resa. L’ipotesi del rientro a Mediaset” (Repubblica, 11.5).
I domiciliari gli servono per ambientarsi.
Similitudini.
“Il Superbonus mi fa venire il mal di mancia” (Giancarlo Giorgetti, Lega, ministro dell’Economia, 3.9.23).
“Il Superbonus è come la morfina” (Giorgetti, 15.12.23). “Il Superbonus è come Chernobyl” (Giorgetti, 15.12.23).
“Il Superbonus è un mostro abnorme” (Giorgetti, 24.4.24).
“Il Superbonus ha effetti radioattivi” (Giorgetti, 27.12.23).
“Il Superbonus è come il Vajont” (Giorgetti, 9.5.24).
Visto che lo gestisce ininterrottamente da 28 mesi, prima al Mise e poi al Mef, non bastava dire che è come Giorgetti?
Eclettismo penale.
“Travaglio dice che mi aspetta in tribunale, nel luogo che definisce il mio habitat naturale. Ha ragione, lo è: io infatti svolgo la professione di avvocato” (Maria Elena Boschi, deputata Iv, 11.5).
Ma anche di imputata con Renzi, Carrai e Lotti per finanziamenti illeciti di 3.567.562 euro “in violazione della normativa citata, che i finanziatori consegnavano … dal 7 novembre 2014 all’11 luglio 2018 alla Fondazione Open; somme utilizzate per sostenere l’attività politica di Renzi, Lotti e Boschi e della corrente renziana”. Su, non faccia la modesta.
Par linguicio.
“Vespa: ‘Meloni e Schlein possono stare tranquille. Sul duello garantisco io” (Repubblica, 11.5).
Nessuna domanda e stessa quantità di bava.
Par nonnicio.
“Da ragazzo ho militato a destra e ora spiego che Gramsci è vivo. Un mio nonno era partigiano, l’altro fece la marcia su Roma” (Alessandro Giuli, direttore del Maxxi, Corriere della sera, 7.5).
Sicuro che non fosse lo stesso?
Idea geniale.
“La Nato prepara un piano. Come proteggere l’Ucraina da Trump” (Corriere della sera, 11.5).
Giusto: armiamo Zelensky per invadere gli Stati Uniti.
Avevamo scherzato.
“Mosca stringe i tempi per obbligare l’Ucraina a scendere a patti” (Repubblica, 11.5).
Ohibò: ma non era Putin che non voleva trattare?
Ha stata l’Ue.
“Accordo sugli asset russi congelati: l’Ue girerà a Kiev 3 miliardi all’anno” (Corriere della sera, 9.5).
Per chiarire meglio chi è l’aggressore e chi è l’aggredito.
Sua Ayatollah.
“Una nuova Tienanmen di ragazzi disarmati e sterminati oggi c’è già: è in Iran. Ma in genere i pacifisti cattolici non ne parlano, a cominciare dal Papa” (Mattia Feltri, Stampa, 9.5).
Per forza: quello è sciita.
Masse in movimento.
“Morando: ‘Elly sbaglia su Jobs Act e Giustizia. Così porta i riformisti alla scissione’” (Messaggero, 11.5).
Dell’atomo.
Sul luogo del delitto.
“Renzi: ‘Adesso il Pd è finito’” (Foglio, 7.5).
Missione compiuta.
La soluzione finale.
“Elsa Fornero: ‘Un errore tornare all’articolo 18. Sarà più difficile trovare lavoro’” (Giornale, 7.5).
In effetti, se licenziano tutti, poi qualcuno un lavoro lo trova.
Agenzia Sticazzi.
“Luciano Violante: ‘Mia madre mi ha sempre salvato anche quando mi ha abbandonato’” (Stampa, 8.5).
Apperò: mo’ me lo segno.
Salusconi.
“Guerra dei grattacieli, la rabbia di Sala che teme l’accerchiamento per le indagini dei pm sugli abusi edilizi: ‘Un attacco politico’” (Repubblica, 8.5).
Cavaliere, è lei?
Se non son pippe, non li vogliamo.
“Il pm che processò il Cav (Fabio De Pasquale, ndr) non poteva fare il pm” (Unità, 10.5).
Infatti è l’unico che lo fece condannare in Cassazione.
Chirurghi anti-bisturi.
“Magistratura democratica: ‘Basta con la voglia di prigione’” (Unità, 7.5).
Quindi i processi li fanno per scherzo.
In cattedra.
“La lezione di Craxi è ancora viva: il riformismo è la vera risposta al populismo” (Riformista, 7.5).
L’ultimo allievo era Toti.
Mai più senza.
“Anche per l’edizione 2024 Il Dubbio sarà con un suo stand e un suo programma assai ricco al Salone internazionale del Libro… Vi faremo provare l’incubo della gogna mediatica. Diverrete i protagonisti di una campagna mediatico-giudiziaria simulata su una testata fittizia che abbiamo chiamato ‘Il Falso quotidiano‘. Tutto questo per sottolineare ancora una volta e ancora di più il ruolo del nostro giornale e dell’avvocatura nella promozione di garanzie e diritti” (Il Dubbio, 9.5).
Ma soprattutto per sottolineare la vostra poveraccitudine.
Il titolo della settimana/1.
“Se la politica potesse spiare la magistratura” (Alessandro Sallusti, Giornale, 11.5).
E se i ladri potessero spiare le guardie. Ma infatti.
Il titolo della settimana/2.
“Non è un Paese per madri” (Riformista, 11.5).
Ma per ladri.
Il titolo della settimana/3.
“Un’insalata russa indigesta. Vedere il Pd ridotto a una baby gang di pacifisti” (Giuliano Ferrara, Foglio, 4.5).
Disse la spia della Cia.
Il titolo della settimana/4.
“Letta vuole dirigere ‘Science Po’, l’università dell’élite francese” (Libero, 8.5).
Si chiamerà Science Boh.
Il titolo della settimana/5.
“I condottieri non sono tutti uguali. Generali e particolari. Da Napoleone a Figliuolo” (Venerdì-Repubblica, 10.5).
Praticamente due gocce d’acqua.
Il Fatto Quotidiano, 13 maggio 2024