Dov’è la vittoria.
“Così il regime iraniano indebolito dai soprusi è stato sconfitto da due donne italiane: Giorgia Meloni ed Elisabetta Vernoni, mamma di Cecilia Sala” (Roberto Gressi, Corriere della sera, 9.1).
Sconfitto: certo, come no.
Consigli per gli acquisti.
“Da quei 21 giorni di prigionia Cecilia Sala è uscita più bella. E’ diventata infatti un’effige di libertà contagiosa e nessuna religione, nessuna sharia, nessuna ferocia possono competere con la semplice eleganza di quel sorriso pulito e radioso e di quel Barbour che vestono l’Occidente” (Francesco Merlo, Repubblica, 9.1).
Barbour batte Sharia: certo, come no.
Ultimo stadio.
“L’ultimo sgarbo al Cavaliere: Monza dice no allo stadio intitolato a Berlusconi” (Libero, 11.1).
Ma possono sempre dedicargli quel pullman di troie.
Il presunto Galliani.
“Mi fa infuriare che qualche ragazzotto dica cose orribili su Berlusconi… Parole oscene… Tipo i presunti legami con la mafia e la P2” (Adriano Galliani, Corriere della sera, 12.1).
Mangano era un filantropo e la tessera 1816 era per le Giovani Marmotte.
Tutti a casa.
“Annessione della Groenlandia”, perché le parole di Trump fanno il gioco della Russia” (Repubblica, 12.1).
Signor colonnello, è accaduta una cosa incredibile! Gli americani si sono alleati con i russi e ci sparano addosso!
La diagnosi.
“Biden: ‘Kiev può vincere, Putin in condizioni difficili’” (Corriere della sera, 11.1).
Disse leggendo la propria cartella clinica.
Yankee go home.
“Stefano Bonaccini: ‘La destra cerca padrini all’estero. Non siamo utili idioti degli Usa’” (Stampa, 10.1).
Non più?
Soddisfazioni.
“Giorgio Mulé (FI): ‘Questa riforma porta le impronte di Silvio’” (Dubbio, 8.1).
Digitali.
Nostradamus.
“Pressione di Meloni su Trump. La mission impossible su Sala”, “Sarebbe complicato concedere ad Abedini un trattamento di favore… Gli Usa vogliono Abedini… L’entrante amministrazione repubblicana modificherà questa impostazione? Promette di essere più morbida, nell’ottica negoziale, su chi dà armi al regime per uccidere soldati americani? Tutto il contrario. Trump ha promesso massima durezza sul regime… La clemenza verso chi collabora con un regime del genere non è il tipo di segnale che l’amministrazione Trump vuole dare” (Mattia Ferraresi, Domani, 6.1).
Ma infatti.
Separare le Serracchiani.
“Il tema della separazione delle carriere dei magistrati appare ineludibile per garantire un giudice terzo e imparziale ” (Debora Serracchiani, deputata Pd, 11.12.19).
“La separazione delle carriere indebolisce le garanzie degli indagati… e modifica l’architettura costituzionale di un altro potere dello Stato per indebolirlo” (Serracchiani, Stampa, 11.1.24).
Gelosona.
Separare le Belloni.
“Non ne potevo più, perché trascinare le cose così non era giusto e non aveva senso” (Elisabetta Belloni, direttrice dimissionaria del Dis, Repubblica, 7.1).
“Non vado via sbattendo la porta… A maggio scade il mio mandato, quando ho avvertito che già cominciavano a circolare voci sul mio futuro e soprattutto sul mio successore ho ritenuto fosse arrivato il momento di lasciare… Con Meloni e Mantovano abbiamo tracciato la strada per una transizione tranquilla” (Belloni, Corriere della sera, 8.1).
Quindi quante Belloni ci sono in circolazione?
Si Salvini chi può.
“C’è chi critica dopo aver fallito. Salvini fa e quindi deve risolvere problemi gravi ed ereditati” (Lega, dopo l’ultimo giorno nero dei treni, 12.1).
Ereditati dal sottosegretario leghista ai Trasporti Rixi (Conte 1) e dal viceministro leghista alle Infrastrutture Alessandro Morelli (Draghi).
Casa e bottega.
“Zaki, Forti, i tre del Mali: i successi della diplomazia” (Messaggero, 9.1).
“Da Zaki a Piperno, ecco gli italiani liberati sotto il governo Meloni. Chico Forti il caso più famoso” (Libero, 9.1).
“Zaki, Piperno e Chico Forti: così il governo ha riportato tutti a casa” (Giornale, 9.1).
Forti è così libero e a casa che sta in galera.
L’esule mancato.
“Ho fatto bene a fidarmi. È stato giusto rinunciare all’espatrio in Svizzera… per restare qui ed ascoltare il messaggio di fine d’anno del Capo dello Stato” (Massimo Giannini, Venerdì di Repubblica, 10.1).
Ma potevi ascoltarlo pure in Svizzera, volendo.
Anime belle.
“Il fact checking lo fa chi legge, il proprietario della piattaforma non può essere anche l’arbitro” (Lucio Caracciolo, Otto e mezzo, La 7, 7.1).
“Zuckerberg decreta la fine dei controlli sulla veridicità delle notizie… per la gioia delle anime belle che… gridano ‘rete libera’ e ‘il vero fact-checking lo fanno gli utenti’” (Giannini, Repubblica, 11.1).
Ma quindi, per l’editorialista di Repubblica Giannini, l’editorialista di Repubblica Caracciolo è un’anima bella?
Il titolo della settimana/1.
“Brilla nel nulla la pepita d’oro di Matteo (Renzi)” (Unità, 11.1).
Uahahahah.
Il titolo della settimana/2.
“Zelensky: ‘Mi fido di Meloni’” (Messaggero, 11.1).
Dicono tutti così, prima.
Il titolo della settimana/3.
“La Lega lancia il ‘Blocca ladri’” (Giornale, 10.1).
Quelli dei 49 milioni.
Il Fatto Quotidiano, 6 gennaio 2025