Ma mi faccia il piacere | 10 febbraio 2025

Rassegna stampa satirica di Marco Travaglio: una sferzata di sarcasmo sulle notizie della settimana

Ma mi faccia il piacere

di Marco Travaglio

O Merlo ’nnammurato.
“Era ora. Bentornato a Renzi che sa scaldare il sangue dell’opposizione… E benvenuta alla Schlein nel calore dello scontro… Speriamo di vederli ancora sputare stoppa incendiaria, con Schlein che punta l’indice e Renzi che rotea gli occhi” (Francesco Merlo, Repubblica, 8.2).
Ma che ci fa lei alle donne? Lei con quegli occhi mi spoglia: spogliatoio!

Orgasmo da Rotterdam.
“Grinta, battute e toni più duri: la svolta di Schlein. Piena di una grinta inattesa, rinunciando a quel suo sorriso ipnotico… con una lingua politica dura, comprensibile a tutti ed eccitante per la popolazione dem, ma anche piena di un gusto antico… per affidare al web una battuta sulla Meloni destinata a restare nella storia di questa legislatura” (Fabrizio Roncone, Corriere della sera, 8.2).
Anche noi, pur non appartenendo alla “popolazione dem”, siamo ancora tutti un fremito.

Miseria e nobiltà.
“Gianni Letta, il padre nobile di Forza Italia” (Repubblica, 4.2).
Poi ci sono quelli ignobili.

Minzion d’onore.
“Il direttore del Fatto, con la sua sola testa, fa anche pipì” (Andrea Marcenaro, Foglio, 6.2).
Ma infatti: passa a trovarmi, mi serve giusto un water.

La trappola.
 “Si avvicina la spartizione dell’Ucraina: la trappola del voto minaccia Zelensky” (Anna Zafesova, Stampa, 3.2).
“Kuleba: ‘Il voto è inutile’” (Repubblica, 4.2).
In effetti quest’idea di far decidere agli elettori chi governa è un’inutile trappola. Però si potrebbe fare come in Romania: se vince quello sbagliato, si annullano le elezioni e si rivota a oltranza finché vince quello giusto.

Famoso.
“Conte è stato pure pubblicamente ringraziato dall’allora presidente Trump con il famoso tweet ‘Grazie Giuseppi’” (Alessandro Sallusti, Giornale, 6.2).
Talmente famoso che Sallusti non lo conosce. Diceva: “Le cose sembrano andare bene per il primo ministro della Repubblica italiana altamente rispettato, Giuseppi Conte. Ha rappresentato in modo potente l’Italia al G7. Ama tanto il suo Paese e lavora bene con gli Usa. Un uomo pieno di talento che si spera resti primo ministro”. E nessun grazie.

Insulti sanguinosi.
“Jannik Sinner, il fango di Marco Travaglio: ‘Berlusconismo sportivo’” (Libero, 3.2).
Quindi anche per Libero “Berlusconi” è un insulto. Benvenuti fra noi.

Senti chi straparla.
“I servizi segreti denunciano la Procura di Roma… C’è la mano di Mantovano che vuole regolare i conti con Lo Voi” (Matteo Renzi, senatore Iv, Repubblica, 9.2).
Mica come quel tale che ha denunciato i pm fiorentini mezza dozzina di volte.

Sono soddisfazioni.
“Perché è meglio essere soldata che soldatessa” (Vera Gheno, Domani, 7.2).
Specialmente se ti ammazzano al fronte.

Trust di cervelli.
“Nordio davanti ai penalisti: ‘La riforma della giustizia l’ho scritta con Macaluso’” (Unità, 8.2).
Dopo un tot di spritz, parte la seduta spiritica.

Svolte storiche.
“Il centro in fermento può insidiare la maggioranza. +Europa e Azione a congresso, il Psdi sonda la base. Hallissey, in asse con Magi, può essere la novità. Spunta il questionario dei socialisti. E si avvicina la nascita del nuovo partito libdem” (Aldo Torchiaro, Riformista, 6.2).
Ecco perché la Meloni è sparita: sta già tremando.

Idee chiare.
“L’Ue è pronta a una ‘guerra commerciale’ contro la Cina, avverte Ursula von der Leyen” (Euronews, 6.5.24).
“L’Ue pronta a una guerra commerciale con la Cina sui dispositivi medici” (Eunews, 14.1.25).
“Dazi, l’Ue apre a Pechino. Von der Leyen: ‘È l’ora di essere audaci. C’è spazio per impegnarci in modi costruttivo con la Cina sul commercio’” (Stampa, 5.2).
Siamo in buone mani.

Terzo mandato.
“Mai più un altro Mattarella: il vero progetto della destra” (Gianfranco Pasquino, Domani, 5.2).
Peccato, così giovane: potevano rieleggerlo per la terza volta.

Poche pretese.
“Zelensky apre a trattative con Putin: ‘Ma senza Nato vogliamo l’atomica’” (Repubblica, 5.2).
E una fettina di culo panata no?

Il titolo della settimana/1.
“Mattarella unico argine alla sete di potere di Musk e Putin” (Dubbio, 7.2).
Infatti è da una settimana che dormono con un occhio aperto.

Il titolo della settimana/2.
“Lasciamo ai bambini una pace stabile e un mondo democratico” (Mario Draghi, Stampa, 4.2).
C’è chi per molto meno chiama il Telefono Azzurro.

Il titolo della settimana/3.
“Salva Milano, Pd con le spalle al muro” (Giornale, 5.2).
Muro abusivo, naturalmente.

Il titolo della settimana/4.
“È finita la pax americana?” (Marta Dassù, Repubblica, 3.2).
Eh sì, purtroppo la pace dei bombardamenti in Serbia, in Libia e in Siria e delle invasioni in Afghanistan e in Iraq è finita. E non torna più.

Il titolo della settimana/5.
“Kiev manda al fronte i robot e preserva i soldati” (Domani, 3.2).
Più che altro li ha finiti.

Il titolo della settimana/6.
“Dopo Moratti altri big denunciano: ‘Anche noi vittime del falso Crosetto’” (Repubblica, 9.2).
Come se non bastasse quello vero.

Il Fatto Quotidiano, 10 febbraio 2025

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