Marine Le Pen

Le destre, gli esodi e il meticciato globale

La Francia, temendo di diventare una colonia africana, vede una crescita del supporto per Le Pen, alimentata dalla paura dell'immigrazione di massa e dall'inutilità percepita di Macron.

Molti francesi vedono il loro paese diventare una colonia africana, un karma nazionale per decenni di colonialismo. Macron è considerato inutile, portando molti a votare per Le Pen. La paura dell’immigrazione di massa, alimentata dall’incertezza e dalle politiche inefficaci, spinge le masse. Il neoliberalismo alimenta questa paura, facendo identificare le persone con i beni materiali che temono di perdere. Le migrazioni di massa sono inevitabili, ma potrebbero essere gestite meglio se ci fossero istituzioni globali forti. Senza una giustizia sociale globale, l’Occidente rischia di diventare una colonia africana. Il meticciato globale sembra inevitabile e l’unica soluzione è riformare il modello neoliberista.

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di Tommaso Merlo

Secondo molti francesi il loro paese sta diventando in una colonia africana. Karma nazionale dopo decenni di colonialismo. Hanno paura, Macron è inutile e così votano Le Pen. Volano gli stracci ma l’antidoto a certi rigurgiti è farli governare, non ghettizzarli. Certe giurassiche contrapposizioni ideologiche servono giusto per spartirsi le poltrone e presto ci arriveranno anche oltralpe. Quanto all’immigrazione, siamo solo all’inizio. Si va verso il meticciato globale e il tema rimane giustamente al centro della scena politica in tutto l’Occidente dove il cielo è sempre più nero. Anche in Inghilterra presto al voto e negli Stati Uniti dove Trump addirittura rilancia il muro col Messico. Già, l’immigrazione clandestina di massa è il fenomeno storico più significativo degli ultimi decenni, esodi che fanno tremare i fragili equilibri esistenziali di noi occidentali ed alterano le nostre società con conseguenze ancora tutte da decifrare. Un fenomeno che genera paura e non c’è come la paura per smuovere le masse. Paura di perdere roba e false certezze e perfino identità. Neoliberalismo che prima ti sprona ad identificarti con le cose materiali e poi ti fa vivere nella paura di perderle. Paura che la politica sfrutta senza combinare nulla perché di fatto impotente. Le migrazioni di massa possono al massimo venire gestite meglio, ma servirebbero istituzioni e classi dirigenti internazionali che non esistono.

Già, l’Europa intera rischia di diventare una colonia africana mentre i veri nativi americani anche del sud, si riprenderanno gli Stati Uniti. Karma occidentale dopo secoli e secoli di colonizzazioni, guerre e spensierato neoliberalismo. L’unico modo per arginare almeno in parte gli esodi sarebbe fare in modo che i poveri del mondo abbiamo di che vivere decentemente a casa loro, ma questo vorrebbe dire rimettere in discussione il nostro modello economico e sociale oltre che considerare la pace come scelta obbligata e l’ambiente come emergenza. Vorrebbe dire guardarsi allo specchio. La grande maggioranza degli esseri umani vive in miseria mentre una minoranza sempre più esigua nel lusso e nello spreco, volano missili ovunque, il pianeta è una discarica eppure la politica occidentale litiga per qualche poltrona e promette muri immaginari. Col paradosso che gli occidentali non fanno più né figli né certi lavori e quindi hanno un dannato bisogno dei poveri per mantenere in funzione la loro folle macchina neoliberista. Altro che ipocrisie politiche.

Solo una giustizia sociale globale permetterebbe all’Occidente di sopravvivere come è oggi, altrimenti il suo destino è il meticciato globale. Tra qualche decennio gli esseri umani non saranno più né bianchi né neri ma di diverse sfumature di marrone così perlomeno cesserà la scemenza delle razze oltre che quella dei confini anche mentali con cui ci dividiamo. Ma se non verrà risolto il problema di fondo, anche i meticci esclusi prima o poi si metteranno in viaggio verso quelli privilegiati e si ripeteranno le stesse dinamiche. Macron strilla, la Le Pen vince e i cieli occidentali son sempre più neri ma la tempesta all’orizzonte è tutt’altra. Altro che giurassiche contrapposizioni ideologiche, in attesa del meticciato e quindi di una società civile globale, va riformato il modello neoliberista.

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