Allora.
Siamo a RaiNews24. È mattino. Poco dopo le 10. E meno male, perché se fossero state le 7, non nascondo che i miei genitali girano più rapidamente, in modalità centrifuga 1000 della LG.
Anche se reggere un esponente di Fratelli d’Italia è sempre un’impresa a qualsiasi orario.
Ospite in studio è la senatrice Alessandra Maiorino invitata a dibattere sulla riforma Nordio e sul caso Almasri. E con lei, in collegamento c’è tal Balboni Alberto. Avete presente uno di quelli che non hai mai visto né sentito ma che se vai a guardare la sua carriera politica leggi che è dai tempi dell’MSI che bazzica in Parlamento. E che oggi è senatore.
E tu lo cerchi, lo cerchi su Google, e devi rassegnarti, non lo conosci. Perché evidentemente non ha lasciato traccia se non nel ’93 con l’introduzione berlusconiana dell’immunità parlamentare ed altre leggi ad personam per Silvio. Quindi immagini sia amico di Bocchino. E ti basta quest’ultimo per capire con chi ti rapporterai e il tipo di dibattito che affronterai.
Ma comunque. Ad un certo punto si parla del caso del generale libico rimpatriato da Meloni con ostriche e champagne per le sue battaglie civiche ed economiche: stupri di massa, torture e tratta di schiavi.
E la Maiorino su questo punto è determinata. E rivolgendosi al pacato conduttore dice testè:
“Il ministro Nordio mente quando dice che a lui compete una ‘valutazione’ del mandato di arresto inviato dalla Corte Penale Internazionale. La legge 237/2012 parla chiaro, e il ministro ‘dà seguito’.
Abbiamo quindi un ministro che non solo trasgredisce le leggi, ma accusa la Procura, l’Aja e chiunque invece di prendersi le sue responsabilità. Meloni venga a spiegare tutto questo!”.
E da lontano, cominciano a udirsi dei balbettii da parte di Balboni.
La Maiorino affonda sulla scellerata riforma della giustizia voluta da Meloni:
“La riforma Nordio non aiuta i cittadini, aiuta chi vuole rimanere impunito e chi vuole controllare i giudici. Quando un governo usa la giustizia come una clava, è la democrazia a finire sotto attacco”.
Semplice, pura ed educata.
Ma c’è Balboni che vuole dire la sua. Che ovviamente è una minestra riscaldata più e più volte. Solo che prima deve mostrarsi per quello che è: un Gasparri qualunque.
E per far tacere Maiorino le dice che di giustizia la medesima non può parlarne poiché laureata in lettere, mentre lui è un giurista, un avvocato da 45 anni.
Fine.
Cioè fine del racconto di questa querelle.
Perché vorrei chiedere retoricamente una dozzina di cose al Balboni.
Meloni è laureata? Non parlo di lauree di altri indirizzi, ma proprio del titolo (pubblico e senza raccomandazioni “interne”).
Ripeto, Meloni, la PRESIDENTE DEL CONSIGLIO è laureata?
E Salvini? IL VICEPREMIER.
E Durigon?
E Donzelli?
E Crosetto?
Sono laureati? No perché parlano sempre di toghe corrotte.
E il suo collega Ciriani laureato in lettere come la Maiorino, può parlare di leggi e riforme o deve, secondo il genio di Balboni, tacere?
E Marco Travaglio che ha una laurea in lettere e filosofia ma conosce la giurisprudenza come pochi, può parlare o deve avere il permesso di Balboni?
Io che ho la laurea triennale in lettere e la magistrale in Studi storici, geografici e antropologici posso parlare di giustizia? No perché nelle mie tesi ne ho parlato.
Chiudo.
La verità è che Balboni non sa che oltre alle competenze, servono l’onestà, l’etica pubblica, il rispetto dei cittadini e buoni studi per fare politica e perché no, parlare anche di giurisprudenza.
Lui purtroppo, non solo ha studiato male, perché pure fitto è laureato in giurisprudenza e legge in inglese come un ottomano alcolizzato, ma usa la sua competenza certificata male e per favorire gli amici.
Spero che almeno non sia laureato con l’amico Bandecchi on line. Ma non credo che ai tempi di Fini e Almirante il simpatico sindaco avesse già fondato l’Unicusano con esami bendati e a crocette.
BAU. Perché possono solo abbaiare.
Basta mettergli di fronte interlocutori con i controcoyotes (avrei pagato per essere lì).