La guerrafondaia Von der Leyen: per le armi non si bada a spese

Von der Leyen: "Abbiamo bisogno di investimenti pubblici per rafforzare la nostra base industriale nel settore della difesa e sono disposta ad esplorare la piena flessibilità prevista dal patto di stabilità".

di Giuseppe Salamone

Dopo decenni di austerità e politiche di bilancio criminali, soprattutto da quando c’è lei alla guida della Commissione Europea, per cosa bisogna concedere la flessibilità economica e finanziaria? Per cosa bisogna chiudere un occhio? Quali sono gli investimenti prioritari per un’Unione Europea che, dobbiamo dire la verità ed essere realisti, ha perso totalmente ogni ragione di esistere?

Sentite le parole della guerrafondaia Von der Leyen: “Abbiamo bisogno di investimenti pubblici per rafforzare la nostra base industriale nel settore della difesa e sono disposta ad esplorare la piena flessibilità prevista dal patto di stabilità”.

Tradotto significa che per le armi non si bada a spese e bisogna fare tutto il possibile, compreso l’impossibile. Lo ha detto ieri al termine del vertice informale Ue. Lasciando perdere il fatto che organizzano vertici in quattro e quattrotto per studiare su come portare avanti guerre e riarmo, qui siamo davanti a una maschera che è caduta.

Per la sanità, il lavoro, le pensioni, l’istruzione, la ricerca hanno sempre adottato una linea di tagli criminale. Sempre lì a discutere dello zero virgola, a masturbarsi su spread e ad avviare procedure di infrazione contro quei Paesi che non rispettavano le regole europee. Per le armi invece via libera. In questo caso il patto di stabilità possiamo pure sospenderlo. Quel famoso patto di stabilità scritto da Gentiloni e accettato da Giorgia Meloni senza battere ciglio. Queste sono le questioni che contano e incidono direttamente sulla vita dei cittadini. E su queste questioni, differenze tra la guerrafondaia Von der Leyen e la coppia Meloni/Schlein non ne vedo. Le avete sentito dire qualcosa in merito? Zero!

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