La ex underdog

La Meloni ha fallito miseramente su tutti i fronti

di Giancarlo Selmi

Poverina la meloncina. Adesso sì che sta totalmente immersa in quel composto maleodorante fatto di materiale organico. Però, dico io, non poteva pensarci prima?

Non poteva prevedere che a furia di leccare il culo a tutti, ovvero a tutto e al contrario di tutto, prima o poi al primo segno di smarcatura del tutto dal contrario, la prima a trovarsi nella cacca sarebbe stata lei?

Riavvolgiamo il nastro. Quanti sforzi per ricevere quel tenero bacio da rimbambiden. Poverina, per quello ha dovuto rimangiarsi anni, secoli di urla. E quanti cappelli ha dovuto mangiarsi per mandare l’evanescente, a parte la presenza da imputato nella aule di tribunale dove evanescente non era, a fare il commissario europeo e vice della bomberlayen?

È riuscita, ma continua a farlo, persino a votare congiuntamente con quei “sinistri” del PD. Quanti anni di vene del collo gonfie buttati nel cesso. Poverina, era riuscita a leccare il culo a tutti, a prevedere (la cosa l’ha detta in parlamento) la vittoria di Zelensky, altro culetto sontuosamente leccato, su Putin. Aveva detto pomposamente: “Trump non abbandonerà Zelensky”.

E per questo aveva investito, per non avere problemi da americani ed élites europee, un sacco di miliardi in armi, togliendoli da lavoratori, pensionati, disabili, malati, bambini, famiglie. E poi proprio il suo culetto da leccare preferito, si alza una mattina e decide di fare casino. Di mandare a cagare Zelensky, la guerra, l’Europa, la Nato e quindi, per transaction, pure lei, la sua cocca. O forse della meloncina Trump se ne stracatafotte?

Poverina la meloncina. E adesso? Cosa farà adesso? Continuerà a leccare il culo in Europa a destra e a manca? A Zelensky? Oppure si farà rigonfiare le vene del collo contro la ex odiata Europa e tornerà a immergere la sua linguetta nelle profumate terga di Trump? A giudicare dalla faccia esposta al summit di Macron, è un bel problema per la ex underdog.

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