Karim. L’Aga Khan. L’uomo che ha inventato la Costa Smeralda. Ha lasciato ieri questo mondo. La Sardegna gli deve molto. Non era un colonizzatore. Non era uno speculatore. Con il suo progetto turistico di villaggi incantati sul mare, ha fatto conoscere la Sardegna in tutto il mondo. Classe, qualità, uno stile magico. Affascinante. Un turismo elitario. Che ha portato a scoprire le bellezze della Sardegna, rendendola Isola perla del Mediterraneo. Ha creato una industria favolosa. Che si è adagiata su quei luoghi fantastici delle coste della Gallura. I cui terreni non valevano nulla. Rocce battute dal vento. Non servivano neanche per far pascolare le pecore. Dicevano i proprietari dell’epoca. L’Aga Khan creò invece un gioiello del turismo di lusso. Rispettando ed esaltando l’ambiente. Senza lasciare cattedrali inquinate ed in inquinanti nel deserto. La Costa Smeralda è diventata un miracolo di impresa. Ha portato occupazione e benessere. E persino una compagnia aerea, l’Alisarda, che tanto manca oggi ai sardi. La Costa Smeralda ha trainato l’economia del mare e del sole di tutta l’Isola. Il principe ismailita era un imprenditore serio. Che non ha fatto guasti. Non ha derubato capitali pubblici. Purtroppo, dopo di lui, in Sardegna, sono arrivati solo uomini di affari che hanno rapinato le casse regionali, sotto il miraggio di una occupazione effimera e terribilmente dannosa per l’ambiente. I cui veleni soffriamo oggi come ieri. In un tessuto industriale senza futuro. La Costa Smeralda, anche se passata in altre mani, è ancora un diamante progettuale. Un caso unico. Purtroppo.
IL MIO OSSERVATORIO (6058)