Il volto della propaganda internazionale

Pensate. Tre anni fa cominciava la più imponente campagna propagandistica dal dopoguerra ad oggi, per pompare un personaggio sostanzialmente impalpabile. L'uomo voluto da Mattarella, Renzi e tutta la massoneria internazionale,...

Pensate.

Tre anni fa cominciava la più imponente campagna propagandistica dal dopoguerra ad oggi, per pompare un personaggio sostanzialmente impalpabile.

L’uomo voluto da Mattarella, Renzi e tutta la massoneria internazionale, si rivolgeva al nostro Paese con alcune perle di questo calibro:

– “Kyev sembra avere un vantaggio sul campo”.

– “Volete la pace o i condizionatori”.

– “Le sanzioni hanno avuto un effetto dirompente”.

– “La Russia fatica a fabbricare armamenti”.

– “L’economia Russa si contrarrà del 10%”.

Per le sue azioni politiche, le sue previsioni sballate, nessuno in Europa, e figuriamoci in Italia, né fra gli scranni del parlamento, né fra i media, gli ha presentato il conto.

Anzi, attualmente Draghi rimane nell’imponente macchina propagandistica del sistema deviato un “leader saggio”, che oggi sollecita sul da farsi, a cui vengono attribuiti premi e riconoscimenti in UE e fuori.

L’uomo che ha sistemato definitivamente Di Maio.

Meditate di questo quando si sente parlare di “ingerenze” o “propaganda russa”.

Pessimo economista, scarso premier, utilissimo e cinico banchiere al servizio delle lobby europee occidentali.

Salvatore Granata

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