Quando i lavoratori scioperano per denunciare i problemi delle Ferrovie italiane, il Ministro Salvini minaccia e precetta.
Quando i problemi delle Ferrovie Italiane lasciano a piedi decine di migliaia di persone, il Ministro assolve sé stesso.
Dimostrandosi per quello che è.
Treni cancellati, ritardi di ore, ore e ore. Trenitalia che, per disperazione, chiede ai viaggiatori di non prendere il treno.
Non è la situazione ferroviaria di un Paese in guerra, ma la normale quotidianità dell’Italia con Matteo Salvini ministro dei Trasporti.
Da 32 anni pagato dagli italiani per girare sagre, fare dirette sui social, cercare nemici immaginari e per fare ciò che sa fare meglio: disastri.
E anche oggi, in Italia parti ora e arrivi domani. Forse.
Ma Salvini ha la ricetta per tutto questo: un ponte inutile di più di 15 miliardi di euro che colleghi due Regioni tra le più scandalose in materia di servizi interni e trasporti.
Anziché investire questi soldi dove servono, costui sperpera denaro dove non vengono risolte le necessità e priorità in favore del popolo italiano. Soprattutto quelle del ceto medio-basso che ne rappresenta la stragrande maggioranza.
Inadatto.
Lui e soprattutto coloro che lo sostengono (tra i quali, ovviamente, vi sono “gli interessati” al ponte).
Altrimenti incompreso: colpa delle cabine elettriche komuniste, dei ferrovieri ubriachi, dei chiodi in movimento e delle rotaie birichine.