Non hanno aderito all’appello degli ebrei italiani contro la pulizia etnica, ma non gli bastava.
Hanno dovuto dimostrare ancora una volta di che pasta sono fatti dimostrando di avere anche il coraggio di criticare chi, quell’appello, l’ha sottoscritto.
Gliene stanno dicendo di tutti i colori: accuse di tradimento, fascisti e chi più ne ha più ne metta. I più attivi sono come sempre la comunità ebraica di Roma e, sentite un po’, il figlio di Liliana Segre. No, non è Lercio!
Non poteva di certo mancare lui, Riccardo Pacifici che commenta così, con “eleganza”, le firme di chi finalmente ha avuto uno scatto d’orgoglio per prendere una posizione attesa da almeno 16 mesi: “MI CI PULISCO IL SEDERE”. Io direi che non serve aggiungere altro….
LA VOSTRA VERGOGNA RIMARRÀ INDELEBILE NELLA STORIA PER SEMPRE!
Giuseppe Salamone
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Ho letto l’appello comparso oggi su Repubblica e sul Manifesto. Possiamo dire qualunque cosa: che sia tardi, che lo facciano solo perché adesso c’è Trump eccetera eccetera. Resta il fatto che per quanto mi riguarda è una presa di posizione che si aspettava da tempo e che finalmente è arrivata!
Ho letto i nomi ma non figura quello della senatrice Liliana Segre. Mi aspettavo che la sua firma fosse la prima visto che in Italia è riconosciuta da tutti gli ebrei (e non) come un simbolo.
Allora io faccio una domanda pubblica sperando che arrivi a destinazione: cara senatrice Segre, perché il suo nome non figura in questa presa di posizione sacrosanta?
Giuseppe Salamone