di Mario Guerrini
Progressisti. Di nome, non di fatto. In Sardegna il Partito di Massimo Zedda sembra la scheggia impazzita del Campo Largo. Ancorata a vecchi schemi. Prima la giravolta Soru sì-Soru no. Poi l’apertura ad Azione. Con repentina marcia indietro. Imbarcano tutti, pur di acquisire voti. Come accade a Nuoro. Dove in primavera si eleggerà il nuovo sindaco. Nel capoluogo barbaricino i Progressisti hanno stretto alleanza con gruppi importanti che alle regionali erano con Soru. Suscitando la risentita reazione e insofferenza del loro stesso assessore regionale alla Agricoltura Gianfranco Satta. Oltreché degli alleati. Mentre Francesco Agus, il cui nome era addirittura circolato tra i possibili assessori alla Sanità, è oggi il principale oppositore proprio di Bartolazzi.
In effetti Agus si ritiene il meno appagato dalla logica spartitoria dopo la vittoria del 25 febbraio 2024. E, parlando da capo gruppo dei Progressisti, la sua visione è sempre critica nei confronti dell’incedere del Campo Largo. La sua evidente frustrazione crea non pochi problemi. Considerato che sul tema Sanità lo stesso Comandini è in posizione divergente. Apparendo più preoccupato dei giochi di corrente del PD, di cui è pervicacemente ancora segretario, che non della necessità di sostenere la Todde negli intenti di mettere mano al sistema sanitario. L’appoggio alla Governatrice del vice presidente di Giunta, il dem Giuseppe Meloni, è importante. Ma non sufficiente.
Tutte queste situazioni sono chiaramente esasperate dalle vicende della richiesta decadenza della Todde. Sulle quali il cdx, giustamente dal suo punto di vista di contrasto, soffia sul fuoco. Puntando alla destabilizzazione. Uno scenario torbido. Con un Campo Largo che, anche sul piano dell’immagine, paga la mancanza di coerenza e di unità. I Progressisti appaiono convulsamente legati alla filosofia della bottega e delle poltrone più che a quella di una linearità di espressione politica di sostegno alla coalizione. Una bizzarra e deprecabile interpretazione delle strategie. Di vecchia scuola di una certa Dc di un tempo.
IL MIO OSSERVATORIO (6052)