I falliti banchettano a Parigi

L'allegra tavolata ritratta in foto si è riunita ieri a Parigi (Meloni trucidissima con la testa nel cellulare, vabbè. Forse era Duolingo) per deliberare non si sa su cosa, e...

L’allegra tavolata ritratta in foto si è riunita ieri a Parigi (Meloni trucidissima con la testa nel cellulare, vabbè. Forse era Duolingo) per deliberare non si sa su cosa, e infatti non ha deliberato niente. Non ha deliberato, soprattutto, la questione dell’invio di truppe in Ucraina, a guerra ancora in corso o a guerra finita, cosa che alcuni giornali davano per scontata. Uno ha frenato, l’altro ha distinto, l’altro ha detto che non è il caso per adesso, l’altra appunto guardava il cellulare, possibilista solo Starmer che però, finché non riceve il briefing dell’MI5, non sa che giorno è per cui eviterei di dare troppo peso alle sue aperture belliciste.

Scherzi a parte: nessuna forza di interposizione verrà mandata se prima non si sarà data risposta a tre domande essenziali. Al comando di chi, a che scopo, e con che regole d’ingaggio. Agirebbe al di fuori del mandato ONU (la Russia non l’autorizzerebbe mai, molto probabilmente nemmeno la Cina) e al di fuori della protezione dell’articolo 5, nonostante la bandiera della NATO che fa bella mostra di sé, come fosse uno stato anche lei, e ci sono tutte le premesse per una catastrofe di proporzioni difficilmente immaginabili. Per cui restiamo tutti a casa, che è meglio.

Francesco Dall’Aglio

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