Fermi. Mettetevi a sedere perché rischiate di farvi male in caso di risate esagerate.
Sul caso Almasri in questi giorni ne abbiamo sentite di ogni da parte dei pezzi grossi del governo almirante: Delmastro, sottosegretario alla Giustizia e animatore di feste di Capodanno col botto, ha paventato un complotto dei famigerati 007 tedeschi; Meloni, Presidente del Consiglio, ha mentito, dicendo che la scarcerazione è stata colpa della magistratura, inventando un avviso di garanzia mai ricevuto; Nordio, ministro della Giustizia, ha ignorato un mandato d’arresto internazionale (in inglese, 19 gennaio), la notifica della DIGOS (in italiano, 20 gennaio) e quella del Procuratore generale (in italiano, 21 gennaio); e piantedosi, ministro dell’Interno, è sparito, saltando l’informativa in Aula.
Ieri, è stato il turno di Antonino Tajani, ANCORA LUI SÌ, ministro degli Esteri, quello uscito dalle Fonzies, con una delle balle ultraspaziali più geniali degli ultimi 30 anni.
Ha detto così:
“Nordio non poteva risolvere la questione. È arrivato un documento di 40 pagine in inglese da tradurre, non è così semplice”.
Capito?
Questi sono quelli che dovrebbero difendere la sicurezza nazionale. Ma si arrendono davanti a un PDF in inglese.
Domani Il Giornale, in una fusione tra la scusa di Delmastro e la barzelletta di Tajani, aprirà così:
“Gli 007 tedeschi invidiosi di Meloni fanno inviare documento in inglese”.
Cioè, per fare il ministro degli esteri devi essere come Tajani, Di Maio o Alfano, poi però ti chiedono il C1 di inglese pure per consegnare una 4 formaggi.
Che dire? Tajani eccelle sempre.
Per il caso di Cecilia Sala, riuscì a dire che era trattata bene, in cella singola (mentre era in isolamento e dormiva per terra), per quello del libico Almasri che nordio non è intervenuto perché il mandato d’arresto era scritto in inglese.
Senza vergogna.
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